“C’è bisogno di concretezza, di fatti, di consapevolezza, ma anche di onestà intellettuale” scrive Chiodi “per evitare di creare false aspettative e facili illusioni”. Ed enuncia i numeri della ricostruzione, parlando degli oltre 14miliardi di euro stanziati, delle contabilità intestate al Commissario delegato sulle quali sono stati accreditati un miliardo e 131 milioni di euro che, aggiunti ai due miliardi della Cassa depositi e prestiti, diventano 3 miliardi e 131 milioni di euro.
“Dal giorno del mio insediamento a Commissario sono stati spesi, per la fase dell’emergenza, 495,6 milioni di euro, per la ricostruzione vera e propria sono stati impiegati 790 milioni di euro, oltre 118 i milioni di euro destinati al recupero di immobili pubblici nel centro storico dell’Aquila, compresi i sottoservizi, e 200 milioni per i suoi edifici strategici. Numeri che trovano espressione nei 12 mila cantieri al momento operanti. Nell’anno in corso si è accelerato anche sul rientro in casa della popolazione terremotata: dimezzato il numero delle persone in autonoma sistemazione (da 30mila al 1 febbraio 2010 a poco più di 14 mila ora), ridotta del 75% la percentuale degli ospiti in strutture ricettive e del 71% degli alloggiati nelle caserme. Questo significa che gran parte degli 80-90 mila sfollati sta tornando nelle abitazioni di proprietà mentre tutti gli altri hanno comunque una sistemazione dignitosa e decorosa negli appartamenti del progetto Case o nei Moduli abitativi provvisori. E che dire poi dei 17 mila studenti che, senza perdere un giorno di lezione, sono tornati in tempo sui banchi, in plessi messi in sicurezza o, in sostituzione, in moderne strutture antisismiche”.
E aggiunge: “Sa lei, on. Casini, quante volte ho sollecitato la presentazione dei Piani per dare una svolta decisiva al processo? Ricostruire, per chi non sa e non per sua colpa (fortunatamente), è una fase di una complessità estrema. Significa dare risposte a tutti, in ogni momento, in ogni situazione. E richiede spirito di squadra, sinergia ed una collaborazione senza risparmio. Non è tollerabile, né può essere considerato un alibi dichiarare finché non è tutto chiaro non posso partire. La strada si percorre insieme, e se sul cammino ci sono ostacoli si rimuovono con l’unione delle forze. Pontificare su come si faccia non è di nessun aiuto”.
Gianni Chiodi conclude, poi, la sua lunga lettera con un invito: ”Da tutti coloro che vengono all’Aquila solo per regalare pillole di saggezza, magari confezionate nelle sedi romane dei partiti, esigo un minimo di obiettività e proposte concrete. Ed è sempre per questo che plaudo la sua intenzione di destinare i fondi che la Legge Mancia riconosce all’Udc per il rilancio delle attività produttive dell’Aquila e per il sostegno alle famiglie particolarmente deboli. Ciò le fa onore e mi spinge di nuovo, come ho sempre fatto, a rinnovare a lei, e a chiunque abbia a cuore la ricostruzione della nostra città, l’invito a salire sulla stessa barca ed a remare, con lo stesso ritmo, anche del cuore, verso lo stesso obiettivo: ridare un futuro alla città ed alla sua gente”.
Il commento dell’onorevole Pierluigi Mantini (Udc). “Ringraziamo Chiodi per la lunga lettera che ha dedicato alla visita del presidente Casini all’Aquila che, dunque, è stata utile. Però confermiamo ciò che Casini ha detto ossia che la ricostruzione della città non è partita. Chiodi sa dei numeri ma sono numeri drammatici. Dica invece quanti appalti pubblici e quanti progetti sono stati realizzati o avviati nel centro storico. Comunque, l’amico Chiodi ha già molti incarichi. Non perda tempo a scrivere lettere inutili e maleducate e lavori di più per L’Aquila. Gli faccio una proposta: come Commissario straordinario istituisca una Cabina di regia per la Ricostruzione che si riunisca almeno una volta alla settimana all’Aquila, con il sindaco, il presidente della provincia e le altre autorità. È troppo? Ed è troppo chiedere una legge urbanistica della regione Abruzzo per la ricostruzione dei comuni terremotati o preferisce andare avanti in modo oscuro, con l’ordinanza del giorno e le chiacchiere della sera? Chiodi non dovrebbe rifiutare chi vuole aiutare la ricostruzione tenendo conto che anche lui ha tanto bisogno di aiuto”.