L’esponente finiano è giunto in Abruzzo per salutare l’ingresso di nuovi aderenti al partito. “L’ingresso di tutta la lista Teodoro” ha detto “dimostra un rafforzamento evidente sia per la qualità delle persone che per la quantità dei consensi che rappresentano e per lo spessore morale in un momento in cui il problema della moralità in politica è centrale”. I
nevitabile, poi, un accenno al caso Ruby, che impazza sulle cronache nazionali e non solo. “Credo che quando il caso Ruby sarà sedimentato” ha commentato Italo Bocchino “l’opinione pubblica capirà che Berlusconi non è in condizione di rappresentare l’area moderata di questo Paese. I comportamenti in politica sono essenziali per dare l’esempio e non mi sembra che ci siano le condizioni affinché Berlusconi possa rappresentare i valori della destra, i valori del moderatismo italiano. In questo momento l’Italia avrebbe bisogno di essere governata bene, intervenendo nei settori che interessano i cittadini. Così non si può andare avanti galleggiando e facendo finta di niente dinanzi all’opinione pubblica con quello che sta succedendo. Ci vorrebbe da parte di Berlusconi una reazione, o andando dai magistrati e chiarendo tutto, se gli è possibile, oppure facendo un passo indietro come accadrebbe in ogni paese occidentale per indicarci un nome alternativo, che si tratti di Alfano, di Letta o di Tremonti o di qualcun altro e dar vita a un governo che in due anni realizzi qualcosa di utile per gli italiani. Se Berlusconi decide di asserragliarsi a Palazzo Chigi c’è il rischio oggettivo di andare al voto quanto prima”.
E sulla “trasmigrazione” dei consiglieri Gianni Teodoro e Roberto Pasquali nel partito di Futuro e Libertà, interviene la consigliera provinciale Antonella Allegrino, secondo cui questa è “la riconferma del disagio politico che sta vivendo il centrodestra al governo della Provincia di Pescara. Un disagio che si traduce nell’incapacità di concretizzare risposte utili alle necessità del territorio, come dimostra l’anno e mezzo di Testa alla guida dell’Ente. Ora i due consiglieri tenteranno di imporre le loro volontà su ogni atto della maggioranza e Testa dovrà assecondarli se non vorrà rischiare di vedere bocciati gli atti che porterà di volta in volta in Consiglio. Mi auguro che il cambiamento di orizzonte politico dei colleghi consiglieri passati alla formazione di Fini possa stimolare azioni proficue per il territorio, impegnandoli a lottare per conseguire i traguardi non raggiunti quando erano parte integrante della maggioranza. D’altro canto, la nuova destinazione di un pezzo di Amministrazione, è un altro campanello di allarme che dovrebbe svegliare la maggioranza e il presidente Testa e richiamarli a una politica di fatti, più che di proclami e spot, visto che fino ad oggi non li abbiamo visti funzionare sulle questioni veramente importanti per la comunità come il dramma della disoccupazione, il sostegno alle imprese, posizioni dure e nette nei confronti della Regione per la difesa ed il rilancio del turismo e della cultura in provincia di Pescara”.