“La mia nomina a presidente – ha puntualizzato – è stata votata all’unanimità dal consiglio di amministrazione dell’ente e quindi solo il cda può ritirarla. Non certo un sindaco, per di più a pochi mesi dalla scadenza del suo mandato”. Ufficialmente Paolini ha revocato la nomina di Di Fonzo a consigliere del Consorzio Fiera perché “e’ venuto a mancare il rapporto fiduciario, in quanto non sono state ottemperate le direttive del socio”. Una versione smentita in conferenza stampa dal presidente, che ha mostrato un contratto – siglato dal sindaco in ogni pagina – in cui si nominava per 3 anni l’ex direttore di Lancianofiera Cesarino Bomba consulente per il rilancio dell’ente. “Io ho sempre rispettato le direttive di tutti i soci, comprese quelle del Comune – ha aggiunto Di Fonzo – ma se rispettare vuole dire eseguire pedissequamente gli ordini di un sindaco, io non ci sto. Ho la schiena dritta e la mia storia personale e politica lo dimostra”. Nel frattempo la guida di Lancianofiera sarà assunta, come prevede lo statuto, dal vicepresidente Francesco Ciarelli, nominato dall’Arssa. E’ la seconda volta in 5 anni che a Lancianofiera si verifica una situazione simile. Accadde già nel 2005, quando sempre Paolini tentò di imporre la nomina a presidente di Bruno Di Ciano al posto di Ciro Pasquini, ottenendo una levata di scudi da parte degli altri soci del Consorzio (Regione, Provincia di Chieti, Arssa, Camera di Commercio di Chieti, Banca Popolare di Lanciano e Sulmona).
All’epoca per oltre un anno l’ente fu guidato dal vicepresidente – per coincidenza anche lui nominato dall’Arssa – Giovanni De Simone.