Chieti. “Apprendo con piacere che il presidente della V Commissione Sanità Mario Olivieri, che di solito non si accorge di troppe cose, si è finalmente svegliato su un argomento così delicato come il nuovo ospedale di Chieti. Resta però tuttora inspiegabile il suo silenzio rispetto all’esclusione dal Masterplan della costruzione dei nuovi ospedali di Lanciano, Vasto, Giulianova, Sulmona e Avezzano come del resto è stato fatto in altre Regioni commissariate (vedi Lazio e Puglia)”.
E’ quanto dichiara il presidente della Commissione di Vigilanza, Mauro Febbo replicando alla proposta del Consigliere regionale di maggioranza.
“Voglio ribadire che non siamo d’accordo su questa proposta di project financing perché prende in esame sia la realizzazione del nuovo nosocomio teatino sia la esternazionalizzazione dei servizi – rimarca Febbo – trattandosi di due cose ben distinte. Esiste senza ombra di dubbio il problema del cemento impoverito, di circa 22mila mq sugli 80mila complessivi, che deve essere risolto prima che accadano sciagure come a San Giuliano. Siamo contrari a esternalizzare i servizi come già avviene oggi in quanto si sono evidenziati enormi problematicità per il Cup e la cucina: basti pensare che ci sono lavoratori costretti a percorrere molti chilometri per raggiungere il posto di lavoro a Treglio, sono occupati 20/24 ore settimanali e guadagnano 512 euro al mese: ritengo sia una situazione non tollerabile.
“E’ necessario aprire un tavolo di confronto e per farlo è bisogna coinvolgere tutti i portatori di interesse”, sottolinea Febbo che aggiunge: “Invece di avventurarsi in proposte che non hanno le gambe per camminare invito Olivieri a lavorare su ipotesi più sensate come la riqualificazione e il riutilizzo del San Camillo di Chieti, un vero e proprio gioiello, che dopo 15 anni non si riesce ancora a vendere e mai si venderà. E’ assurdo inoltre che si proponga la nascita di un unico ospedale che dovrebbe servire un’are metropolitana di 600/700 mila abitanti; Olivieri dovrebbe sapere che a Chieti, vista la presenza della Facoltà di Medicina, esiste un ospedale clinicizzato e non civile”.
“Invito il presidente della Commissione Sanità a ragionare sulle questioni serie – conclude Febbo – convocando al più presto una Commissione ad hoc con tre punti all’ordine del giorno: la questione del cemento impoverito all’ospedale di Chieti con le relative proposte; la realizzazione dei 5 nuovi ospedali abruzzesi (Lanciano, Vasto, Sulmona, Giulianova e Avezzano); il piano di riordino sanitario in modo che lo stesso Olivieri possa finalmente accorgersi che i nosocomi della sua provincia ovvero Chieti, Lanciano e Vasto, che tra l’altro è la sua città, sono senza dubbio i più penalizzati in termini di unità operative complesse”.