A dichiararlo è il capogruppo Pd Camillo D’Amico, dopo l’ennesimo rinvio della discussione dell’ordine del giorno inserito nei lavori del Consiglio Provinciale di ieri. Il rinvio è stato approvato a maggioranza con i soli voti contrari di D’Amico e del vice capogruppo della Pdl Etel Sigismondi. Un documento finalizzato alla delega ai capigruppo consiliari della verifica della data maturazione dei debiti già riconosciuti e di quelli in itinere, con relativa finalità, responsabilità politica e dirigenziale. “E’ la quinta volta che l’ordine del giorno patisce uno strumentale rinvio” aggiunge D’Amico “dovuto a cause più disparate ma è stato protocollato l’8 settembre scorso ed ha contenuti in parallelo ai distinguo espressi dalla maggioranza allorquando, una precedente e pari richiesta avanzata ai sensi dei contenuti regolamentari, c’è lo trovammo inaspettatamente bocciato nonostante eravamo d’accordo sul destinare alla commissione consiliare bilancio il necessario lavoro di approfondimento. Deduco amaramente che vogliono continuare, con questa litania, a coprire chiare responsabilità politiche e dirigenziali riferite a periodi amministrativi antecedenti al nostro quinquennio dando corpo e contenuto alla faciloneria con la quale si sono sin qui riconosciuti debiti molto dubbi per fondatezza come quelli approvati oggi in consiglio quali: un contributo al consorzio industriale Valpescara, pari ad 450mila euro risalente agli anni 2001/2009, ed altri 260mila euro per il piano neve dell’invernata 2008/2009 facilmente saldabili con delle naturali variazioni di bilancio. La maggioranza, nella definizione delle dirigenze, ha addirittura investito nuovamente nei confronti di chi ha contribuito fortemente a maturare questa situazione sottacendola per tanti, troppi anni conferendogli anche maggiori poteri.
Per la parte che ci riguarda siamo sempre stati disponibili ad assumerci la nostra responsabilità al cospetto ma non tollereremo più passivamente il tormentone che tutte le disgrazie, i ritardi, le mancanze di risposte ai problemi, all’inesistenza fisica e politica dell’ente nel territorio siano in capo a Coletti ed al centro sinistra; mi spiace aver dovuto verificare che, oltre il sottoscritto, il solo collega Sigismondi (Pdl) abbia palesato un voto contrario al rinvio perché non è più sopportabile una consapevole quanto chiara presa di coscienza e responsabilità da parte di tutti verso un operazione di definitiva trasparenza che la pubblica opinione ci chiede a gran voce dopo l’infinito fiume di parole si sono sin qui consumate”.