È il presidente del comitato, Lorenzo Valloreja, esponente di Futuro e libertà, a illustrare le carte: mappe del Ministero delle infrastrutture con i nuovi rigassificatori, grafici dell’intera Europa con le previste pipeline dell’energia. “Le recenti pubblicazioni di WikiLeaks sui rapporti tra il presidente del consiglio Berlusconi e il primo ministro russo Vladimir Putin non fanno che convalidare le nostre idee sugli scambi di energia tra i due paesi” afferma Valloreja.
Per la loro posizione geografica l’Italia, e in particolare la costa adriatica compreso l’Abruzzo, diventerebbero punti nodali dei flussi di energia a livello continentale. Oltre i due già in funzione a Piombino e Rovigo, saranno quindici i nuovi rigassificatori su tutto il territorio nazionale, dei quali ben sette solo sulla costa adriatica.
“Temiamo che l’interconnessione attraverso l’elettrodotto Tivat-Gissi sia solo la prima di una serie di decisioni che stravolgeranno le vocazioni di turismo e agroalimentare dell’Abruzzo, che invece dovrebbe essere la regione verde d’Europa” prosegue Valloreja. “Peraltro l’Abruzzo non ha bisogno di questa energia, visto che il suo fabbisogno è coperto dal sovrappiù prodotto dalla Puglia attraverso eolico e fotovoltaico”.
Secondo quanto esposto dal comitato, l’Italia produrrebbe energia elettrica da esportare in Russia e questo avverrà anche attraverso l’Abruzzo. A sua volta l’Italia acquisterà gas dalla Russia.
“Sia chiaro, non discutiamo la validità o meno di questi piani, non siamo ambientalisti integralisti” precisa Valloreja. “Piuttosto critichiamo scelte di questa importanza vengano imposte dall’alto, senza confronto, senza fornire spiegazioni e informazioni alla popolazione interessata”.
Dura la critica di Valloreja al sindaco di Pescara Albore Mascia. “In tutto questo il sindaco dov’è? Sta sfuggendo alle sue responsabilità di informare sugli accordi raggiunti. Nonostante le numerose sollecitazioni continua a non pronunciarsi sull’argomento. Deve dirci cosa sta succedendo”.
Le valutazioni negative scendono anche nel merito. “I danni saranno su tutto il territorio, Pescara non è che la punta dell’iceberg. Ci sarà inquinamento elettromagnetico e la fascia di rispetto intorno all’elettrodotto sottrarrà una grande quantità di terreno alla collettività. Se la Germania che ha poco sole punta sul fotovoltaico, perché non possiamo farlo noi?”.
Pierluigi Farnese
Nella gran mole di documenti riservati pubblicati dal sito dell’organizzazione
internazionale troverebbero infatti conferma anche le ipotesi del comitato
“Nessuno tocchi il nostro futuro”, impegnato sulla questione dell’elettrodotto che
collegherà il Montenegro con l’Abruzzo.
È il presidente del comitato, Lorenzo Valloreja, esponente di Futuro e libertà, a
illustrare le carte: mappe del Ministero delle infrastrutture con i nuovi
rigassificatori, grafici dell’intera Europa con le previste pipeline dell’energia.
“Le recenti pubblicazioni di WikiLeaks sui rapporti tra il presidente del
consiglio Berlusconi e il primo ministro russo Vladimir Putin non fanno che
convalidare le nostre idee sugli scambi di energia tra i due paesi” afferma
Valloreja.
Per la loro posizione geografica l’Italia, e in particolare la costa adriatica
compreso l’Abruzzo, diventerebbero punti nodali dei flussi di energia a livello
continentale. Oltre i due già in funzione a Piombino e Rovigo, saranno quindici i
nuovi rigassificatori su tutto il territorio nazionale, dei quali ben sette solo
sulla costa adriatica.
“Temiamo che l’interconnessione attraverso l’elettrodotto Tivat-Gissi sia solo la
prima di una serie di decisioni che stravolgeranno le vocazioni di turismo e
agroalimentare dell’Abruzzo, che invece dovrebbe essere la regione verde d’Europa”
prosegue Valloreja. “Peraltro l’Abruzzo non ha bisogno di questa energia, visto
che il suo fabbisogno è coperto dal sovrappiù prodotto dalla Puglia attraverso
eolico e fotovoltaico”.
Secondo quanto esposto dal comitato, l’Italia produrrebbe energia elettrica da
esportare in Russia e questo avverrà anche attraverso l’Abruzzo. A sua volta l’
Italia acquisterà gas dalla Russia.
“Sia chiaro, non discutiamo la validità o meno di questi piani, non siamo
ambientalisti integralisti” precisa Valloreja. “Piuttosto critichiamo scelte di
questa importanza vengano imposte dall’alto, senza confronto, senza fornire
spiegazioni e informazioni alla popolazione interessata”.
Dura la critica di Valloreja al sindaco di Pescara Albore Mascia. “In tutto questo
il sindaco dov’è? Sta sfuggendo alle sue responsabilità di informare sugli accordi
raggiunti. Nonostante le numerose sollecitazioni continua a non pronunciarsi
sull’argomento. Deve dirci cosa sta succedendo”.
Le valutazioni negative scendono anche nel merito. “I danni saranno su tutto il
territorio, Pescara non è che la punta dell’iceberg. Ci sarà inquinamento
elettromagnetico e la fascia di rispetto intorno all’elettrodotto sottrarrà una
grande quantità di terreno alla collettività. Se la Germania che ha poco sole
punta sul fotovoltaico, perché non possiamo farlo noi?”.