Pescara, elettrodotto. Comitato del no: Mascia dia spiegazioni

IMG_2886_webPescara. Arriva anche sulle coste abruzzesi l’onda lunga della tempesta WikiLeaks. Nella gran mole di documenti riservati pubblicati dal sito dell’organizzazione internazionale troverebbero infatti conferma anche le ipotesi del comitato “Nessuno tocchi il nostro futuro”, impegnato sulla questione dell’elettrodotto che collegherà il Montenegro con l’Abruzzo.

È il presidente del comitato, Lorenzo Valloreja, esponente di Futuro e libertà, a illustrare le carte: mappe del Ministero delle infrastrutture con i nuovi rigassificatori, grafici dell’intera Europa con le previste pipeline dell’energia. “Le recenti pubblicazioni di WikiLeaks sui rapporti tra il presidente del consiglio Berlusconi e il primo ministro russo Vladimir Putin non fanno che convalidare le nostre idee sugli scambi di energia tra i due paesi” afferma Valloreja.

Per la loro posizione geografica l’Italia, e in particolare la costa adriatica compreso l’Abruzzo, diventerebbero punti nodali dei flussi di energia a livello continentale. Oltre i due già in funzione a Piombino e Rovigo, saranno quindici i nuovi rigassificatori su tutto il territorio nazionale, dei quali ben sette solo sulla costa adriatica.

“Temiamo che l’interconnessione attraverso l’elettrodotto Tivat-Gissi sia solo la prima di una serie di decisioni che stravolgeranno le vocazioni di turismo e agroalimentare dell’Abruzzo, che invece dovrebbe essere la regione verde d’Europa” prosegue Valloreja. “Peraltro l’Abruzzo non ha bisogno di questa energia, visto che il suo fabbisogno è coperto dal sovrappiù prodotto dalla Puglia attraverso eolico e fotovoltaico”.

Secondo quanto esposto dal comitato, l’Italia produrrebbe energia elettrica da esportare in Russia e questo avverrà anche attraverso l’Abruzzo. A sua volta l’Italia acquisterà gas dalla Russia.

“Sia chiaro, non discutiamo la validità o meno di questi piani, non siamo ambientalisti integralisti” precisa Valloreja. “Piuttosto critichiamo scelte di questa importanza vengano imposte dall’alto, senza confronto, senza fornire spiegazioni e informazioni alla popolazione interessata”.

Dura la critica di Valloreja al sindaco di Pescara Albore Mascia. “In tutto questo il sindaco dov’è? Sta sfuggendo alle sue responsabilità di informare sugli accordi raggiunti. Nonostante le numerose sollecitazioni continua a non pronunciarsi sull’argomento. Deve dirci cosa sta succedendo”.

Le valutazioni negative scendono anche nel merito. “I danni saranno su tutto il territorio, Pescara non è che la punta dell’iceberg. Ci sarà inquinamento elettromagnetico e la fascia di rispetto intorno all’elettrodotto sottrarrà una grande quantità di terreno alla collettività. Se la Germania che ha poco sole punta sul fotovoltaico, perché non possiamo farlo noi?”.

Pierluigi Farnese

 

Pescara. Arriva anche sulle coste abruzzesi l’onda lunga della tempesta WikiLeaks.

Nella gran mole di documenti riservati pubblicati dal sito dell’organizzazione

internazionale troverebbero infatti conferma anche le ipotesi del comitato

“Nessuno tocchi il nostro futuro”, impegnato sulla questione dell’elettrodotto che

collegherà il Montenegro con l’Abruzzo.

È il presidente del comitato, Lorenzo Valloreja, esponente di Futuro e libertà, a

illustrare le carte: mappe del Ministero delle infrastrutture con i nuovi

rigassificatori, grafici dell’intera Europa con le previste pipeline dell’energia.

“Le recenti pubblicazioni di WikiLeaks sui rapporti tra il presidente del

consiglio Berlusconi e il primo ministro russo Vladimir Putin non fanno che

convalidare le nostre idee sugli scambi di energia tra i due paesi” afferma

Valloreja.

Per la loro posizione geografica l’Italia, e in particolare la costa adriatica

compreso l’Abruzzo, diventerebbero punti nodali dei flussi di energia a livello

continentale. Oltre i due già in funzione a Piombino e Rovigo, saranno quindici i

nuovi rigassificatori su tutto il territorio nazionale, dei quali ben sette solo

sulla costa adriatica.

“Temiamo che l’interconnessione attraverso l’elettrodotto Tivat-Gissi sia solo la

prima di una serie di decisioni che stravolgeranno le vocazioni di turismo e

agroalimentare dell’Abruzzo, che invece dovrebbe essere la regione verde d’Europa”

prosegue Valloreja. “Peraltro l’Abruzzo non ha bisogno di questa energia, visto

che il suo fabbisogno è coperto dal sovrappiù prodotto dalla Puglia attraverso

eolico e fotovoltaico”.

Secondo quanto esposto dal comitato, l’Italia produrrebbe energia elettrica da

esportare in Russia e questo avverrà anche attraverso l’Abruzzo. A sua volta l’

Italia acquisterà gas dalla Russia.

“Sia chiaro, non discutiamo la validità o meno di questi piani, non siamo

ambientalisti integralisti” precisa Valloreja. “Piuttosto critichiamo scelte di

questa importanza vengano imposte dall’alto, senza confronto, senza fornire

spiegazioni e informazioni alla popolazione interessata”.

Dura la critica di Valloreja al sindaco di Pescara Albore Mascia. “In tutto questo

il sindaco dov’è? Sta sfuggendo alle sue responsabilità di informare sugli accordi

raggiunti. Nonostante le numerose sollecitazioni continua a non pronunciarsi

sull’argomento. Deve dirci cosa sta succedendo”.

Le valutazioni negative scendono anche nel merito. “I danni saranno su tutto il

territorio, Pescara non è che la punta dell’iceberg. Ci sarà inquinamento

elettromagnetico e la fascia di rispetto intorno all’elettrodotto sottrarrà una

grande quantità di terreno alla collettività. Se la Germania che ha poco sole

punta sul fotovoltaico, perché non possiamo farlo noi?”.

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