La notizia ha suscitato la reazione dell’assessore alla Cultura del Comune de L’Aquila, Stefania Pezzopane, che si chiede quali siano le motivazioni che avrebbero portato Silveri a vendere. “A cosa servirebbe il ricavato” domanda, infatti, la Pezzopane, “dal momento che, già con l’assicurazione dell’ospedale San Salvatore, la Asl ha incassato oltre 40 milioni di euro?”.
L’assessore ricorda che la competenza di deliberare in merito alla variazione di destinazione d’uso è del Comune per legge e per statuto “e non per gentile concessione del direttore della Asl” e che il Comune de L’Aquila ritiene quell’area unicamente vocata a spazio culturale, socio-sanitario e istituzionale. “Pertanto” sottolinea la Pezzopane, “qualora le intenzioni della Regione e della Asl fossero di vendere, per qualche stravagante operazione patrimoniale, il Comune non sarebbe assolutamente d’accordo. L’area di Collemaggio è infatti la porta monumentale della città e l’unica, tra quelle a ridosso del centro storico, non compromessa. Gli spazi dell’ex ospedale psichiatrico, inoltre, sono circondati da un parco meraviglioso che va certamente curato e protetto, ma non precluso”.
L’assessore dichiara di non capire quello che definisce un vero e proprio “accanimento contro questi ragazzi che lì, dal 6 aprile 2009, svolgono attività culturali e sociali che vedono un’ampia partecipazione della cittadinanza. La loro presenza può essere facilmente regolarizzata, come è avvenuto per l’occupazione di molti altri spazi pubblici. Anzi, instaurando un buon rapporto con questi ragazzi, tutti molto motivati, si potrebbe utilizzare la loro presenza per mantenere la pulizia e il decoro dell’area, senza creare inutili conflitti verso un mondo giovanile che di spazi ne ha già persi tanti e che è drammaticamente alla ricerca di una nuova socialità”.
Per questo motivo, il sindaco convocherà immediatamente un incontro con la Asl e la Regione Abruzzo per decidere sul futuro dell’area dell’ex ospedale di Collemaggio. “Quella che era la collina del dolore e della follia” invoca la Pezzopane, “diventi la collina della rinascita”.