A sostegno della sua tesi, il Pd mostra alcune foto scattate da alcuni cittadini mentre veniva abbattuta una palma dinanzi all’hotel Bellariva. Sembra che la pianta non avesse l’apice compromesso e, dunque, anche se non sarebbe possibile escludere la presenza del punteruolo rosso, non sarebbe stata dovuta comunque tagliare.
“Le proteste dei cittadini però non hanno fermato la ditta” spiega Blasioli, “mentre non era presente nessun tecnico del comune alle operazioni di taglio. Chiediamo ancora se è logico intervenire su palme appena toccate dal punteruolo e si abbassa la guardia sulle palme dei privati. Il Comune che dovrebbe sovrintendere al taglio per tutelare il suo inestimabile patrimonio palmizio quali attività sta eseguendo? Ha senso tagliare frettolosamente le nostre palme se poi si lascia che la “infestatissima palma” presente nell’ex FEA di proprietà della Regione Abruzzo continue ad infettare indisturbata?”.
Il Pd si chiede, inoltre, perché sia stato eseguito un solo trattamento. “E’ acclarato” spiega, infatti, “che gli interventi chimici devono essere effettuati una volta al mese, da giugno ad ottobre, perché si abbia il controllo sull’insetto e che un solo trattamento non può mettere al riparo le nostre palme dal punteruolo rosso. Inoltre, il Ministero ha precisato che i trattamenti chimici potranno essere usati entro il 21 ottobre (cioè ieri) e non oltre”.
Blasioli e Marchigiani sottolineano, inoltre, che oltre sei mesi fa il Pd ha lanciato la proposta di un concorso di idee per conservare “la riviera delle palme”, ma niente sarebbe seguito all’idea. “A tutte queste domande non abbiamo avuto risposte” concludono, “ma nessuno scagionerà questa giunta Mascia dall’accusa di concorso doloso con il punteruolo rosso”.