Chieti. Dopo aver certificato, carte alla mano, la mancanza dei requisiti e dei titoli della dottoressa Sabrina Di Pietro, a direttore amministrativo della Asl Lanciano-Vasto-Chieti, il Presidente della Commissione di Vigilanza Mauro Febbo ha presentato un’interrogazione al Presidente della Regione, e Commissario ad acta, Luciano D’Alfonso, vista l’inerzia della Direzione.
“Innanzitutto – spiega Febbo – sono sorpreso del comportamento della Direzione sia Aziendale sia Regionale che di fronte a fatti così eclatanti rimangono inerti ed indifferenti, poi vorrei capire se qualcuno abbia preso atto e coscienza di quanto da me denunciato e documentalmente provato, e quindi quali provvedimenti si intendono intraprendere nei confronti di chi non abbia tutelato l’Azienda sanitaria omettendo di verificare, prima e dopo il mio intervento, la sussistenza dei requisiti dichiarati dalla dottoressa Di Pietro? Infatti, ciò è avvenuto nonostante avessi inviato, in qualità di Presidente della Commissione di Vigilanza, una nota ufficiale per chiedere l’attestazione dei requisiti alla quale però la Direzione della Asl ha fornito una risposta insufficiente, affatto chiarificatrice e non rispondente a quanto richiesto. Un atteggiamento che dimostra superficialità e pressapochismo da parte della Direzione stessa che se inizialmente può essere stata tratta in errore dal curriculum “fuorviante”, a seguito della richiesta del sottoscritto sarebbe dovuto sorgere qualche dubbio. Bastava alzare il telefono e chiedere all’Assessorato regionale oppure utilizzare internet e verificare che quella istituzione, dove la dottoressa Di Pietro ha lavorato, non è socio-sanitaria (cioè non è accreditata!!!!). Ciò evidenziato,si chiede al Presidente D’Alfonso se in mancanza dei requisiti, come del resto documentato, non si ritenga di annullare il provvedimento amministrativo di nomina adottato in violazione di legge ai sensi dell’art. 21-octis della Legge 7 agosto 1990, n.241. Contestualmente se si ritiene ci siano delle responsabilità amministrativo-contabile per procurato danno erariale in quanto la Asl 2 ha corrisposto somme in favore di soggetti che non ne avevano diritto e visto il perdurare di questa situazione credo che ci siano tutti gli estremi per l’attivazione delle procedure”.