Pescara. Arriva la replica della consigliera provinciale Idv Antonella Allegrino alle parole dell’assessore al presidente della commissione Politiche del Lavoro, Sergio Fioriti. “Le attività vanno avanti senza disagi”, ha detto ieri Fioriti riferendosi ai Centri per l’impiego ormai privi degli impiegati precari. “A una settimana dalla cessazione dei contratti continuo a restare impressionata dalla superficialità e dalla insensibilità con cui l’Amministrazione Provinciale di Pescara ha gestito e gestisce la mancata stabilizzazione dei 66 lavoratori precari”, risponde oggi la Allegrino.
Alla consigliera piacerebbe sapere da Fioriti su che base è stata effettuata la verifica degli utenti, con quale parametro: “perché se fosse come lui dice, significherebbe che i 46 lavoratori precari che fino al 27 settembre hanno coperto il servizio, formati dall’Ente e specializzati in politiche del lavoro per dare risposte concrete all’utenza, non sono mai serviti a nulla se le attuali 13 unità di personale a tempo indeterminato destinato a coprire per tre mesi servizi (dietro incentivo) li ha soppiantati in tutto e per tutto”, sostiene. In effetti, quella di Fioriti, appare come una giustificazione coerente alla mancata stabilizzazione dei precari da parte della Provincia. Ciò ammesso e non concesso dalla Allegrino, il suo successivo quesito è riferito alla proposta di creazione di una società in house per riassorbirli o di esternalizzazione dei servizi.
La risposte arriverà, si spera. Intanto la Allegrino ritiene questa: “un’affermazione gravissima, se consideriamo che la Provincia, nei suoi compiti specifici ha proprio quello di occuparsi di politiche del lavoro generando occupazione, favorendo l’incontro di domanda e offerta di lavoro, non creando nuovi disoccupati, com’è invece successo con i 66 precari, mandati a casa senza un’alternativa concreta e soprattutto senza valutare le conseguenze personali e familiari della perdita di un posto di lavoro per molti ricoperto per dieci anni”.
Daniele Galli