Nonostante l’impegno che riconosciamo a Di Giuseppantonio verso i problemi della realtà locale”. Secondo la confederazione artigiana, insomma, sono per ora rimasti nel cassetto i propositi, ribaditi successivamente anche lo scorso giugno, di dar vita a un tavolo istituzionale che – sono parole dello stesso presidente – “formuli proposte concrete di sostegno alla piccola e media impresa, che costituisce il tessuto produttivo del nostro territorio”.
Eppure, dice ancora Scastiglia, “tutti i diversi indicatori concordano nel confermare come proprio la nostra provincia sia colpita, più di altre, da una congiuntura negativa che non risparmia alcun settore. Sul piano occupazionale, ad esempio, si registra una caduta impressionante propria nell’area della micro-imprese, comprese tra uno e nove dipendenti, che per anni hanno rappresentato l’unica valvola di sfogo di fronte alla flessione dei grandi gruppi industriali: come ha documentato il nostro centro studi regionale, che ha analizzato il “Rapporto Excelsior 2010” realizzato sulla base di previsioni formulate dagli stessi imprenditori, a fine anno nella nostra provincia mancheranno all’appello oltre 300 posti di lavoro. Cosa mai accaduta negli ultimi dieci anni”.
E se l’occupazione piange, non va certo meglio nel settore creditizio: il Chietino è infatti accreditato della peggiore performance negativa regionale tra le province abruzzesi, visto che il 2009 si è chiuso con una flessione di ben 82 milioni di finanziamenti concessi alle imprese, rispetto all’anno precedente. A detta della Cna, dunque, ce n’è a sufficienza perché la Provincia «superi la logica sterile degli annunci, e dia invece seguito alle iniziative annunciata a favore delle categorie produttive, che aspettano mai come ora segnali di attenzione da parte delle istituzioni locali”.