Avezzano. “Relativamente alla riconversione dell’ex zuccherificio di Celano, la Giunta regionale con un atto di indirizzo ha disposto di procedere alla verifica della sussistenza delle condizioni per la recessione dall’accordo di riconversione sottoscritto il 19 settembre 2008 ritenuto dall’esecutivo non più di pubblico interesse”.
Lo ricorda l’assessore alle politiche agricole Dino Pepe, in merito alla realizzazione della centrale a biomasse Powercrop nella Piana del Fucino: “Grazie al lavoro degli uffici, di esperti, istituzioni locali, organizzazioni di categoria, associazioni e comitati, abbiamo prodotto una voluminosa argomentazione per evidenziare come il progetto in questione, che prevede la realizzazione di una centrale a biomasse di 30 Mw elettrici e 90 termici, sia localizzato in una zona come la Piana del Fucino, in cui forti sarebbero i contrasti tra la naturale vocazionalità del territorio dal punto di vista agro-alimentare per la produzione di colture orticole diversificate, con le dovute coltivazioni dedicate per finalità energetiche destinate ad alimentare l’impianto” (oltre 270 mila quintali di biomassa che interesserebbero circa 5000 ettari di SAU su circa 13500 disponibili – NDR).
“L’atto dà continuità alla presa di posizione che abbiamo assunto in sede di riunione del comitato interministeriale del bieticolo-saccarifero del 5 febbraio 2015, nel quale è stata ribadita, alla presenza del Ministro Maurizio Martina, l’importanza strategica del Fucino che con le sue produzioni contribuisce a generare il 25% del PIL agricolo regionale”.
La nuova sfida per il futuro, secondo Pepe, sarà la volontà di trovare un nuovo Accordo in base a quanto definito dal “Programma nazionale per la ristrutturazione del settore bieticolo-saccarifero” in sede di comitato interministeriale, garantendo l’effettiva valorizzazione del territorio fucense e abruzzese e la tutela delle maestranze che, in seguito alla chiusura dello zuccherificio di Celano, hanno perso il lavoro”.
Fare Verde su Powercrop: ‘Basta annunci. La Regione ritiri la firma’
‘Non corrisponde al vero la notizia, commentata positivamente dal coordinatore per la provincia dell’Aquila di SEL – Sinistra Italiana, del ritiro della firma da parte della Regione Abruzzo dall’accordo che permette di realizzare l’inceneritore Power Crop nella piana agricola del Fucino.
Allo stato attuale, esiste solo, secondo quanto dichiarato dall’ex assessore Mazzocca, un “atto di indirizzo” che impegna la struttura regionale a verificare se ci sono le condizioni per recedere dall’accordo mentre non esiste ancora alcuna deliberazione che disponga il ritiro della firma da parte della Giunta Regionale. Correttezza e senso di responsabilità impediscono di giocare con le parole su una vicenda così importante per il destino ambientale, economico e sociale dell’Abruzzo.
Lo dichiara in una nota il gruppo locale Marsica di Fare Verde onlus.
‘Un anno fa il diniego della autorizzazione dell’impianto da parte dei tecnici regionali, fu annunciato dalla politica locale di maggioranza come atto capace di fermare la Power Crop. Subito dopo ci fu il ricorso dell’azienda contro quella decisione della Regione ed oggi ci stiamo mobilitando per la nuova Conferenza di servizi, prevista per il prossimo 31 marzo, che potrebbe autorizzare l’impianto. Dopo un anno, rischiamo di trovarci di nuovo di fronte ad una già vista “politica degli annunci” incapace di fermare l’inceneritore.
Ci battiamo da anni contro questo ecomostro facendo il nostro dovere di associazione di cittadini. Abbiamo informato, abbiamo fatto pressione sugli Enti Locali e abbiamo fatto ricorso alla giustizia amministrativa insieme ad altre associazioni e cittadini. Ci aspettiamo, a distanza di quasi 10 anni dall’inizio di questa assurda vicenda, che anche la politica abruzzese si comporti con senso di responsabilità. La Regione Abruzzo deve dimostrare con atti concreti ed efficaci che è veramente contraria alla realizzazione di qualsiasi inceneritore in terra abruzzese.
Non doveva essere quella di D’Alfonso la regione “facile e veloce”? Se è così, si ritiri velocemente la firma. Il Consiglio Regionale aveva chiesto di farlo il 9 aprile dell’anno scorso e il dossier dei Comuni marsicani, citato dal sottosegretario Mazzocca nel suo comunicato stampa, ribadisce tutte le argomentazioni necessarie. Dov’è la velocità promessa dal presidente D’Alfonso?
Mentre attendiamo ancora che la Regione deliberi il ritiro della firma e lo comunichi agli enti preposti, invitiamo alla massima mobilitazione possibile per la mattina del 31 marzo a Pescara, presso la sede della Regione in via Passolanciano, dove si terrà nuovamente la conferenza di servizi per l’autorizzazione dell’impianto’, conclude la onlus marsicana nella nota.