“L’arroganza di chi si è voluto sottrarre a qualsiasi confronto con i rappresentanti dei territori” dice “partorisce una risposta propagandistica e tardiva. Un opuscolo sul quale un medico sorridente spiega che a Casoli c’è qualcuno che si prende cura di tutti noi, cioè non ci spiega che al posto del nostro ospedale troveremo ambulatori solo per alcune patologie li specificate. Ventimila volantini che, però, non chiariscono, ancora una volta, come si è pensato di organizzare alcuni servizi essenziali. La riorganizzazione della rete ospedaliera della provincia di Chieti non può avvenire in segreto e in un periodo successivo alla chiusura degli ospedali. Il risparmio davvero irrisorio che otterranno dalle chiusure, a conti fatti, lo spenderanno in gran parte per le informative spedite alle famiglie. Immagino ci saranno volantini anche per il vastese e per altre zone della regione Abruzzo. Loro preferiscono agire cosi piuttosto che affrontare le popolazioni in assemblee pubbliche e lavorare a soluzioni condivise. Certo l’ultimo consiglio regionale ci ha mostrato l’atteggiamento indisponente di Chiodi e dei suoi dinanzi alle richieste sacrosante dei nostri territori scippati, un po’ alla volta, del diritto alla salute, all’istruzione, alla sicurezza, insomma dei diritti fondamentali perché una vita si possa definire dignitosa. E invece solo arroganza, confusione e approssimazione che ci hanno costretto ad intraprendere tutte le strade possibili per difendere questo pezzo importante della nostra provincia, della nostra regione”.