Tra le istanze compare quella dell’imprenditrice Deborah Caldora inerente l’area di via Villa Basile, trasformata in zona F1, ossia verde e parco pubblico, che il Tar ha riproposto come comparto sottozona B4- completamento e ristrutturazione, con l’utilizzo di una superficie lorda di 2.375 metri quadrati. In questo caso il Tar ha anche condannato il Comune a un risarcimento di circa 1milione 250mila euro. Tra gli altri ci sono poi gli imprenditori Primavera che hanno fatto ricorso al Tar per un terreno sito in via Terra Vergine, anch’essa classificata come zona F10, ossia Zona verde filtro, 1.770 metri quadrati in tutto. Il Tar ha accolto il ricorso del gruppo e oggi il Comune ha disposto la sua riclassificazione come sottozona B8-completamento di tipo estensivo.
“Durante lo svolgimento della seduta odierna del Consiglio – ha spiegato l’assessore – proprio i residenti di via Terra Vergine, e un rappresentante del Comitato di via Villa Basile, hanno chiesto un incontro con i capigruppo e con l’amministrazione, per esprimere il proprio dissenso nei confronti di quella sentenza e della realizzazione di un eventuale intervento urbanistico-edilizio sul terreno in questione e per chiedere all’amministrazione di ristudiare la vicenda. Il Consiglio comunale ha votato il rinvio della delibera, per consentire un ulteriore approfondimento del caso, dobbiamo però chiederci se in effetti il Comune possa o meno sottrarsi all’obbligo di dare esecuzione alle sentenze del Tar”.