Pescara. “Ho promesso loro di farmi portavoce e di sostenere le loro richieste”, ha affermato monsignor Tommaso Valentinetti a proposito della vicenda che riguarda i lavoratori interinali di Attiva Spa, la società partecipata del Comune, che pochi giorni fa hanno incontrato la delegazione di parlamentari abruzzesi per chiedere la stabilizzazione dei loro contratti di lavoro.
“Mi sono ritrovato, sabato pomeriggio, a confronto con una ventina di persone”, ha proseguito monsignor Valentinetti. “ Ci siamo seduti in chiesa, nella cappella della parrocchia ‘Spirito Santo’ e ho avuto la possibilità di ascoltare i rappresentanti, ma anche la disperazione della situazione”.
La situazione di precariato lavorativo degli operai di Attiva Spa ha dato vita, da diversi giorni, ad un sit-in di protesta davanti al Comune: i lavoratori chiedono la stabilizzazione dei loro contratti attraverso un intervento da parte dei parlamentari abruzzesi, che modifichi l’attuale normativa nazionale: questa, attualmente prevede la stabilizzazione dei lavoratori a tempo determinato solo per coloro che prestano servizio negli enti pubblici e non per gli interinali; nello specifico, gli operai di Attiva chiedono che vengano stabilizzati i contratti dei lavoratori interinali che hanno prestato servizio per più di 36 mesi all’interno di un’azienda partecipata di un ente pubblico.
“Come Chiesa ci siamo “, ha ribadito monsignor Valentinetti, “ma è chiaro che possiamo offrire ascolto e aiuti momentanei a chi è più scoraggiato, perché appartenente ad una famiglia monoreddito, ma non è questa la soluzione”.
La soluzione sembra ardua anche per i parlamentari abruzzesi, che pochi giorni fa hanno incontrato i lavoratori di Attiva:
“Difficile una norma che preveda la loro stabilizzazione, anche per i riflessi che avrebbe su decine di migliaia di situazioni analoghe in tutta Italia, nonché per le difficoltà di copertura finanziaria”, hanno rilevato i parlamentari. In sostanza: una normativa che stabilizzi gli interinali non può essere concepita ‘ad personam’.
Tuttavia, i parlamentari hanno assicurato disponibilità e impegno, attraverso l’apertura di concorsi riservati agli interinali di Attiva.
Intanto, la vicenda è stata rimessa al giudizio della Corte dei Conti, dalla quale si attende il pronunciamento.
“Anch’io chiedo che possa essere organizzato un concorso interno legato alle singole qualifiche che dia più sicurezza ai futuri assunti”, ha concluso l’arcivescovo di Pescara-Penne.