La riflessione arriva da Gianpiero D’Angelo, delegato Fipe della provincia di Teramo.
“La FIPE”, prosegue, “ha scelto su questa vicenda una linea chiara e precisa: quella di una condanna decisa rispetto a chi non e? in regola con gli aspetti fiscali e contributivi. Anche se non puo? essere taciuta la trasversalita? del fenomeno evasione su tutti i settori produttivi del Paese.
É legittimo soprattutto per conto degli Esercenti onesti richiedere analoga energia nel contrastare la spesa pubblica improduttiva, fatta di sprechi e sperperi, che non favoriscono il senso e il dovere civico del contribuente. Esistono poi casi di somministrazione (feste di partito, sagre, circoli vari) esenti da scontrini, ricevute fiscali e controlli sul personale impiegato. Perche? non estendere anche a questi casi l’area di tassazione e i relativi controlli. Ne? puo? passare sotto silenzio il fatto che molto spesso vengono “sbandierati” dati che inchiodano le imprese oggetto degli accertamenti (che sono un campione selezionato) mentre poco si sa delle imprese che dai controlli risultano “pulite”.
Su questo fronte la FIPE , anche attraverso le sue articolazioni sul territorio, sta cercando di diffondere la cultura della correttezza con campagne informative e di supporto agli associati per non farsi trovare impreparati durante un controllo, per evitare di essere additati come evasori e soprattutto per far tornare le aziende ad avere la responsabilità sociale che gli compete”.