Pescara. Arriva come un raggio di sole, in un cielo temporalesco, una notizia che per il momento potrebbe fare la gioia dei contribuenti. Questa sera l’Assemblea dei sindaci non ha promosso l’aumento delle tariffe acqua prospettato dall’Aca. Pochi i comuni che si sono pronunciati contrari, solo 7 sindaci sembrerebbe, il resto ha preferito astenersi ed andare via per avere ancora altro tempo per riflettere sulla proposta.
“È un primo risultato della nostra campagna contro gli aumenti e dell’attenzione che ha suscitato negli organi di informazione, -dice Maurizio Acerbo di Prc-. Peccato che il rinvio sia stato causato dalla mancanza del quorum e non da un ravvedimento operoso”.
Quello che ora Rifondazione chiede è un’immediata convocazione dell’assemblea dei soci dell’ACA spa finalizzata a un taglio drastico dei costi eccessivi di gestione finora sostenuti dai cittadini.
“Il nostro compagno Rizziero Zaccagnini, sindaco di Tocco, ha formalizzato la proposta ma c’è bisogno della sottoscrizione dei sindaci che rappresentino un decimo delle quote – continua Acerbo -. Ribadiamo che l’aumento delle tariffe, seppur ridotto rispetto alla previsione iniziale, rimane comunque ingiustificato.La maggioranza dei sindaci non ha voluto finora, per incompetenza o per connivenza, mettere mano ai conti dell’ACA spa e preferisce far pagare il costo di sprechi e clientele alla cittadinanza”.
Rifondazione poi, sferra un attacco diretto verso il sindaco di Pianella, Giorgio D’Ambrosio, ex-presidente dell’ATO rinviato a giudizio per la vicenda del depuratore di Pescara (“Fangopoli”) e con richiesta di rinvio per lo scandalo dell’erogazione di acqua contaminata. “È vergognoso che il sindaco partecipi come se nulla fosse all’assemblea dei sindaci ovviamente per perorare l’aumento della tariffa. E’ ancor più vergognoso che lo stesso D’Ambrosio, invece di dimettersi da tutte le cariche pubbliche, proponga che gli investimenti vengano destinati prioritariamente ai comuni dei sindaci che dicono sì all’aumento delle tariffe” , continuano gli esponenti di Prc.
Ambigua per Prc anche la sede ATO, ubicata presso il palazzo di Confindustria invece che in locali messi a disposizione dai comuni dell’ambito. “Da dieci anni, un servizio e un bene pubblico, vengono gestiti in maniera privatistica per alimentare sistemi di potere e consenso a spese della cittadinanza. Il commissario della Regione invece di invocare l’aumento della tariffa formuli sulla base dei dati in suo possesso una proposta di cura dimagrante per l’ACA spa e il “partito dell’acqua” che al miracoloso risanamento dei conti non ci crede nessuno”, concludono da Rifondazione.
L’assemblea ATO per il momento pare essere rimandata al 2 luglio, in attesa di nuovi sviluppi.
Monica Coletti