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Roseto, Norante e Di Giuseppe attaccano il PD: ‘responsabile del disastro autoporto’

Roseto. Nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale di Roseto, evidentemente per la fretta di andare a dormire invece di restare al proprio posto ed impegnarsi a trovare soluzioni ad alcuni problemi della città, i consiglieri del PD e degli altri gruppetti di opposizione, prima di abbandonare l’aula per l’ennesima volta, non sono riusciti neanche a fare bene i conti per verificare se il Consiglio avesse il numero legale per poter deliberare”.

Lo hanno dichiarato i consiglieri di centrodestra, Antonio Norante e Filiberto Di Giuseppe, ribandendo che “bastava contare fino a nove, non c’era bisogno di risolvere né equazioni né particolari formule matematiche. Probabilmente, già entrati nello stadio  1 NREM, la cosiddetta fase dell’addormentamento, non si sono accorti che la maggioranza era presente, tant’è che i rappresentanti del centro-destra hanno approvato l’importante mozione sull’autoporto di Roseto che verrà inviata in Regione affinché la proposta di legge, che giace da mesi nelle Commissioni competenti, possa essere discussa ed approvata dal Consiglio Regionale. Una proposta che prevede l’affidamento trentennale in comodato gratuito degli autoporti ai Comuni in cui si trovano le infrastrutture, Comuni che, a loro volta, potranno svolgere delle gare pubbliche di affidamento per la gestione degli autoporti ad enti pubblici o privati e, finalmente, attivare strutture inutilizzate da oltre quindici anni.  E’ piuttosto singolare che i consiglieri comunali del PD e degli altri gruppetti di opposizione abbiano affermato di aver saputo delle problematiche connesse all’autoporto di Roseto solo il Venerdì precedente l’ultimo Consiglio Comunale! Eppure è stato proprio il Partito Democratico a volere fortemente che si spendessero 12 miliardi di vecchie lire per realizzare, cementificando una delle più belle zone a vocazione agricola di Roseto, una struttura che rischia di entrare nel ‘guinness’ dei primati per essere una delle tante cattedrali nel deserto italiane. Così come sono stati gli esponenti e gli amministratori rosetani del PD ad inventarsi la zona artigianale e industriale annessa all’autoporto causando tutti i problemi legati agli espropri in cui si trovano oggi le aziende che sono state localizzate nelle aree interessate e che, dopo le sentenze dei giudici, si sono trovati a vedersi raddoppiare le somme da pagare: aziende che da 500 mila euro oggi si trovano a dover pagare indennità d’esproprio stabilite anche in 1 milione di euro ! Tutto questo grazie al ‘fattivo’ interessamento del PD rosetano nel non risolvere, nell’arco di una decina d’anni, il nodo legato alle indennità di esproprio per i proprietari”.

Per i due consiglieri “uno dei tanti esempi delle scempiaggini compiute da questi signori i cui danni, invece di ricadere, anche patrimonialmente, su coloro che li hanno causati, sono a carico della collettività rosetana. Infatti il Comune ha dovuto stipulare un mutuo di circa 6 milioni di euro per pagare i proprietari espropriati delle aree attorno all’autoporto senza finora ottenere pagamenti dagli assegnatari che hanno avviato un contenzioso contro l’amministrazione comunale.  Un altro dei tanti disastri causati dal PD di Roseto i cui danni, soprattutto economici, purtroppo, stanno ricadendo sull’intera collettività rosetana. Dopo l’avvenuta approvazione della mozione, sensibilizzeremo anche i Consigli Comunali di San Salvo, Vasto, Avezzano, Castellalto e Manoppello affinché vi sia un’azione comune per rimuovere l’immobilità del PD regionale ad affrontare e risolvere, finalmente, questa problematica dell’avviamento degli autoporti regionali che da ormai troppi anni si trascina senza riuscire a trovare un’efficace soluzione. Un’ultima nota riguarda la posizione del Partito Democratico sulla modifica dello Statuto comunale. Mentre il PD di Roseto si lamenta perchè l’Amministrazione guidata dal Sindaco Pavone starebbe modificando a colpi di maggioranza lo Statuto Comunale, a Roma il Presidente del Consiglio e segretario nazionale del PD modifica a colpi di maggioranza addirittura la Costituzione Italiana! Non c’è che dire, un bell’esempio di coerenza e di linearità di comportamento che solo un partito ‘ibrido’ come il PD può fare. A tal proposito invitiamo Renzi e il neo-candidato sindaco del PD rosetano a mettersi d’accordo visto che, a proposito delle modifiche statutarie in atto, Di Girolamo ha dichiarato che sarebbe buona politica affrontare il tema delle riforme non per singole norme (come peraltro sta facendo Renzi con la Costituzione) ma in un’ottica complessiva e confrontandosi democraticamente con le forze di opposizione  La modifica, passata in Consiglio Comunale e che sarà approvata definitivamente entro trenta giorni dalla prima votazione (così come previsto dall’articolo 57 dello Statuto Comunale, che qualche zelante commentatore farebbe bene a consultare) è stata apportata per correggere un evidente errore dello Statuto e del Regolamento vigenti che prevede la validità delle sedute se interviene la maggioranza dei consiglieri assegnati all’ente, ivi compreso il Sindaco. Invece, in base all’art. 38, comma 2, del D. Lgs. n. 267/2000, e ad un chiarimento del Dipartimento Affari Interni e Territoriali del Ministero dell’Interno, il numero dei consiglieri necessari per la validità delle sedute corrisponde alla metà dei consiglieri assegnati al Comune senza computare il Sindaco. E’ strano che un uomo di legge come il neo-candidato Sindaco del PD, l’avvocato Di Girolamo, tenuto conto del suo intervento sulla stampa, non si sia accorto già da tempo di questa evidente discrasia in merito all’argomento. Avrebbe potuto risparmiarsi un commento completamente fuori luogo per un uomo di legge e che denota anche lo scarso interesse che ha avuto nei riguardi delle problematiche comunali nei lunghi anni in cui ha ricoperto il ruolo di assessore comunale, in quella che sarà ricordata realmente la peggiore amministrazione comunale di Roseto, naturalmente targata PD”, concludono Norante e Di Giuseppe.