Chieti. “Abbiamo completato una riorganizzazione del personale della Provincia che è stata pensata non per dare, ma per fare”: il presidente, Enrico Di Giuseppantonio, ha sintetizzato così questa mattina il lavoro compiuto dall’amministrazione provinciale, coordinato dall’assessore al Personale e alla Semplificazione amministrativa, Silvio Tavoletta, per riorganizzare i dipendenti dell’ente.
“Abbiamo ridotto – ha spiegato il presidente Di Giuseppantonio – il numero dei dirigenti da 13 ad 8, risparmiando 250 mila euro, abbiamo nominato un direttore generale scelto tra le professionalità che la Provincia già possedeva in organico, con il compito di coordinare i settori, che erano del tutto scollegati e marciavano per conto proprio, abbiamo operato una drastica riduzione degli interinali, chiudendo quella fabbrica delle illusioni creata dalla precedente amministrazione, abbiamo restituito funzionalità alla macchina amministrativa e ingaggiato una lotta senza quartiere contro i fannulloni e gli assenteisti, tramite lo strumento della gestione unica delle presenze, le quali prima venivano rilevate settore per settore. Intendiamo premiare chi lavora di più, chi si impegna al massimo, chi dimostra lealtà e fedeltà all’ente. Le azioni che abbiamo posto in campo faranno scendere di 1 milione e 250 mila euro la spesa per il personale e stanno determinando un migliore utilizzo dei dipendenti ed una migliore dislocazione dei servizi. Stiamo anche valutando le carenze d’organico e lavoreremo per coprirle, allorquando la legge ce lo permetterà, attraverso procedure concorsuali. L’istituzione del servizio di semplificazione amministrativa ha determinato una maggiore chiarezza all’interno degli uffici, a beneficio dei cittadini che ora sanno a chi rivolgersi e presto saranno anche a conoscenza dei tempi di risposta massimi che la Provincia darà loro: non accadrà più, come prima, che lettere, istanze, domande vaghino per gli uffici senza dare risposte”. “Al momento del nostro insediamento – ha aggiunto l’assessore Tavoletta – abbiamo trovato 13 settori che costituivano 13 repubbliche totalmente indipendenti l’una dall’altra e il primo sforzo realizzato, dopo la loro riduzione, è stato il loro coordinamento, grazie all’opera del direttore generale. I dirigenti sono stati fortemente responsabilizzati al raggiungimento degli obiettivi loro assegnati.
Il piano formativo del personale non sarà più in funzione delle esigenze dei singoli dipendenti, ma sarà legato agli obiettivi che l’amministrazione provinciale intende perseguire.
Gli interinali hanno forse avuto un valore sociale, ma hanno portato a questo ente maggiori spese ingiustificate, visto che nel momento di massima presenza il loro numero quasi pareggiava quello dei dipendenti, e disorganizzazione, in considerazione della loro inutilità in alcuni uffici. Il lavoro interinale è uno strumento di emergenza che non può essere utilizzato indiscriminatamente e per tale noi lo abbiamo utilizzato e lo utilizzeremo, non superando mai però la quota del 10% rispetto al numero totale dei dipendenti. La riorganizzazione, inoltre, prevede la riattribuzione al personale di ruolo della Provincia di servizi, anche nevralgici, che in precedenza erano svolti dal personale precario, al fuori da ogni possibilità di controllo gestionale.
È in arrivo anche la carta dei servizi dell’ente, così che i cittadini conoscano i loro diritti e i tempi di lavorazione delle loro pratiche e delle loro istanze: l’ente non sarà mai più una macchina autoreferenziale.
Infine, abbiamo instaurato delle ottime relazioni sindacali, abbiamo chiuso la contrattazione decentrata ed integrativa di due anni (2008 e 2009) e improntato alla massima correttezza il confronto con i sindacati, che ringrazio per il loro contributo e la loro collaborazione”.