Pescara, azione sistemica del PD sull’ ex Co.fa

 

pd_pescara_excofaPescara. L’area ex Co.fa: detrattore ambientale e ‘allarme amianto’: questa in sostanza la motivazione che ha spinto il PD ad una compatta azione di sistema. Questa mattina un pool di consiglieri e dirigenti comunali, regionali, provinciali e circoscrizionali del Partito Democratico hanno annunciato in conferenza stampa le loro prossime azioni mirate ad una soluzione immediata.
La questione di fondo è questa: l’area (23mila mq) è di proprietà della Regione, ma nel 2006 è stata concessa in prestito al comune di Pescara per alcuni mesi, per motivi non specificati forse riconducibili ai Giochi del Mediterraneo, che da allora non l’ha più restituita alla Regione. Da allora esiste quindi un contenzioso tra le due amministrazioni che sembrano scaricarsi a vicenda le responsabilità circa le competenze dei provvedimenti da attuare. Il problema di quei capannoni cadenti è da anni ben visibile sia ai cittadini che alle varie forze politiche, le quali da tempo si interrogano sull’eventuale uso futuro da ricavare dalla sistemazione dell’ex Co.fa.
Questo avrebbe portato il PD ad una azione compatta, fatta su più livelli, come ha annunciato il consigliere comunale Florio Corneli: “Il PD vuole compiere un’azione che abbraccia tutto il partito per trovare un risultato immediato a questo pesante problema per la città, poiché finora si è solo discusso su cosa fare ma senza riuscire a fare qualcosa di concreto; innanzitutto proponiamo di abbattere totalmente i capannoni, una vera pattumiera a cielo aperto tra due gemme quali il Ponte del mare e il Porto turistico, per pensare solo a problema risolto le eventuali soluzioni d’uso per l’area”. A tal proposito Corneli e il consigliere comunale PD Giuliano Diodati hanno presentato il 13 maggio una mozione in Consiglio che verrà discussa a fine giugno. Il sogno di Corneli è quello di un turista che, scendendo dal ponte, può passeggiare verso il Porto turistico attraverso un prato verde, da far sorgere al posto delle costruzioni fatiscenti. “Esistono leggi che permettono l’eliminazione dei detrattori ambientali, il Comune è quindi tenuto ad intervenire”, ha concluso Corneli.
Altro problema: il potenziale rischio derivante dalle coperture in amianto dei capannoni, da anni in stato di decomposizione. Marinella Sclocco domani rivolgerà al Presidente della Regione Nazario Pagano una interrogazione per avere un quadro più preciso sulla situazione: “Abbiamo già scritto alla Regione per chiedere come intenda agire sul pericolo amianto, ma ho già avuto anticipazioni sul fatto che la Regione se ne lava le mani in virtù del contenzioso relativo al prestito dell’area fatto al Comune, da domani dovranno risponderci”. Ma la consigliera Sclocco non risparmia una stoccata all’amministrazione pescarese: “Il Comune non fa niente, nonostante la responsabilità della salute dei cittadini spetta in prima persona al sindaco”. A questa critica si aggiunge anche la voce di Moreno Di Pietrantonio, capogruppo PD al Consiglio comunale: “ Una volta accertata la pericolosità legata all’amianto, il sindaco è obbligato ad emanare un’ordinanza di abbattimento verso il proprietario dell’area, ovvero la Regione, prima ancora di stare a ragionare sulle successive modalità di sviluppo e di utilizzo”. A ricordare quali siano i rischi derivanti dall’amianto ci ha pensato Diodati: “L’amianto, il cui sgretolamento è accelerato dall’opera dei numerosi volatili che nidificano sui tetti dei capannoni, rilascia dell’area polvere sottili che se respirate dall’uomo provocano patologie mortali come l’asbestosi o i mesoteliomi polmonari”.
L’azione di sistema viene, infine, completata a livello circoscrizionale; il consigliere per Portanuova Giacomo Cuzzi istituirà infatti nei prossimi giorni dei banchetti per la raccolta delle firme dei cittadini per promuovere l’abbattimento dell’ex Co.fa, legato ad una riqualificazione della zona: “la riviera sud gode da sempre di minore attrattiva rispetto alla riviera nord, con la bonifica dell’area si favorisce la naturale vocazione turistica che il Porto turistico regala a questa zona”, conclude Cuzzi.

Daniele Galli

 

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