Che la scelta di lasciare i bambini senza pasto nel caso di tessera scarica lo avrebbe sottoposto ad una pioggia di critiche, l’assessore alla pubblica istruzione di Teramo Piero Romanelli lo sapeva. E, infatti, dopo una prima ondata di critiche che si è consumata sui social network arrivano anche i commenti politici.
Ad esprimere “sdegno e amarezza per l’ennesima azione antisociale della Giunta Brucchi” è la responsabile Autonomia tematica scuola del Partito Democratico di Teramo, Angela Vella, che contesta i toni e i modi usati dall’amministrazione.
“Un metodo assolutamente incomprensibile”, scrive infatti in una nota, “se si considera che, dalle dichiarazioni di numerosi genitori, emerge che il Comune di Teramo comunica alle famiglie la mancanza di fondi nel budge quando il credito è abbondantemente al di sotto dello zero paventando così una situazione debitoria anche di 50/100 euro”.
Per il Pd è dunque necessario introdurre un sistema che avverta tempestivamente le famiglie prima che il credito venga esaurito, garantendo così una soglia di pasti nel lasso di tempo impiegato per la ricarica del budge.
“E poi”, aggiunge la Vella, “come si può non tener conto che il mancato pagamento quasi sempre è dovuto ad un’effettiva indigenza, o comunque difficoltà, delle famiglie e non a morosità colpevole? L’Amministrazione ha tutti gli strumenti legali per poter agire nei confronti di chi volutamente, pur potendo, non paga. E allora perché mettere di mezzo i bambini?”.
E, oltre a sottolineare come questa situazione non possa che essere anche il frutto dell’incremento dei costi della mensa negli ultimi anni, la Vella ricorda come la giunta dovrebbe rivisitare i parametri per l’accesso alle agevolazioni e rivedere al ribasso le fasce di pagamento, evitando così che la mensa diventi uno strumento di discriminazione sociale per i soggetti più deboli quali sono i bambini.