Se si decide di investire sul futuro dei giovani, in un momento difficile per tutto il Paese, il nome più importante nella formazione dei privati e delle aziende, accreditato dalla Regione Abruzzo tra gli Enti di formazione Professionale, sembra essere solo quello della Chiavaroli.
In interviste precedentemente rilasciate la Chiavaroli aveva dichiarato di ritenersi una donna privilegiata, ora il PD non può che domandarsi se anche questo rientri tra i privilegi di cui giova. A sentire Silvio Paolucci, segretario regionale del Pd, l’alta posta in gioco non avrebbe generato altro che un conflitto di interessi clamoroso. Uno schiaffo ai cittadini secondo il centro-sinistra che critica aspramente il centrodestra e la condotta poco etica che sta seguendo. “Uno dei pochi progetti per la formazione professionale gestito con fondi regionali dalla Provincia di Pescara dove non è ammissibile che proprio una consigliera regionale concorra, con la società di famiglia – dice Paolucci,- e se lo aggiudichi”. Questo per il Pd dimostra davvero senso del pudore pari a zero.
La Chiavaroli, donna manager in costante ascesa, dovrà guardarsi le spalle dal Pd: il centro-sinistra abruzzese dichiara lotta aperta, è pronto a scavare nell’ignoto per far sapere ai cittadini che ne hanno pieno diritto, tutta la verità.
Monica Coletti