Lanciano, il Comune presenta il Bilancio 2010. Il Pd: “solo grigiore”

lancianoLanciano. “Grigiore e mediocrità”. Sono questi i connotati principali del Bilancio 2010 dell’amministrazione comunale di Lanciano, secondo il Gruppo Consiliare del Partito Democratico.

“In un periodo di crisi che richiederebbe un’azione forte e lungimirante anche del governo locale” scrivono in una nota “in un periodo nel quale lo schieramento locale trova piena affinità nei livelli provinciale, regionale e nazionale e con l’inizio della attivazione di importanti strumenti di programmazione per il periodo 2007/2013, che messi insieme assegnano all’Abruzzo circa 2 miliardi di euro, il Bilancio di un comune come quello di Lanciano non esprime nulla, nessun tentativo per portare a soluzione almeno una delle importanti questioni aperte. Si coglie il segno della totale estraneità della nostra amministrazione comunale rispetto ai luoghi decisionali regionali nei quali sono state prese le decisioni relative ai finanziamenti europei e nazionali. Abbiamo capito, tramite il Bilancio 2010 e la relativa Relazione programmatica, che la Giunta Paolini non ha presentato nessun progetto per la città onde derivare finanziamenti straordinari dai suddetti programmi. Ed è per questo che dalla lettura degli stessi, anche del FAS (redatto dalla regione di centrodestra) non si rintraccia in nessun modo la città di Lanciano quale destinataria di somme di alcuna entità”.

Eppure, si legge ancora nella nota, tante sarebbero le esigenze locali.

A partire dal nuovo ospedale, ma anche il nuovo polo fieristico, la delocalizzazione ed il risanamento della zona industriale, la realizzazione di un Istituto Tecnico Superiore ed il completamento del complesso di Santa Giovina, la ristrutturazione dell’Istituto De Giorgio ed un intervento organico di recupero e valorizzazione del centro storico, la costruzione di nuovo depuratore ed il risanamento del Feltrino.

“Per non parlare dell’assetto infrastrutturale (strade di collegamento con l’autostrada, con la zona industriale, con l’ortonese). Grandi opere capaci di movimentare enormi investimenti pubblici e privati. Quello che serve per rianimare una economia che si va spegnendo. Progetti seri ed impegnativi che avrebbero potuto fare nei tanti anni di continuità amministrativa e invece abbiamo ridotto tutto l’interesse intorno all’osso di talune operazioni speculative, intorno all’edilizia concertata (sempre più araba fenice), intorno ad un Piano regolatore sempre più inclinato alla regolazione di affari delle varie fazioni di una maggioranza sfarinata, stanca, demotivata”.

Il gruppo propone così un pacchetto di emendamenti, che vuole essere una vera e propria provocazione.

Un richiamo alla città, a tutti gli operatori di tutti i settori (compresi quelli del mattone), a tutti i cittadini, per dire loro che 17 anni di amministrazione di centrodestra sono stati fatali per Lanciano, ha prodotto solo danni e nessun vantaggio concreto per nessuno. E che a partire dal Bilancio le cose si possono fare in un altro modo, osando molto di più. Ma per poterlo fare ci serve un altro spessore politico ed amministrativo. E la compagine in carica non lo esprime, forse, perché non ce l’ha”.

 

 

 

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