L’Aquila. “L’Istituzione sinfonica abruzzese, una delle più prestigiose realtà culturali del Paese, è ormai allo stremo e rischia di chiudere i battenti. Davanti a questa drammatica situazione la Regione Abruzzo deve dare un segnale, non c’è più tempo per i tentennamenti”.
Così la senatrice aquilana Stefania Pezzopane, a margine di un incontro che ha tenuto stamani con i vertici dell’Isa.
“I tagli operati dalla precedente giunta regionale, rispetto ai quali l’attuale giunta continua a non porre rimedio, rischiano di far scomparire una delle 12 Orchestre sinfoniche nazionali riconosciute dal Ministero dei Beni Culturali. Un’istituzione che porta, a questo territorio, risorse pari a tre volte il contributo che dovrebbe ripristinare la Regione, dal momento che drena fondi, riconosciuti dal Mibact anche quest’anno, per 1 milione 430mila euro.
Senza il finanziamento regionale, tuttavia, si va incontro, inesorabilmente, alla cancellazione da parte del Ministero e alla scomparsa di un’Istituzione che, in 40 anni di attività, ha fatto cultura ai massimi livelli, esibendosi nei maggiori teatri del mondo.
Il Consiglio regionale – ha proseguito la senatrice – è convocato per il 15 settembre ma, ad oggi, nulla si sa del provvedimento che dovrebbe ripristinare il finanziamento. Il presidente della Regione, rispetto alle esternazioni di un dirigente che, di fatto, chiudeva la porta in faccia a qualsiasi ipotesi di salvataggio, non ha mai smentito o rettificato. Alla luce del quadro drammatico, con i tempi che stringono rispetto all’urgenza di approvare il provvedimento, dato che il Ministero ha già atteso oltre il consentito, questo silenzio getta ombre inquietanti sul futuro di un’Istituzione che è, insieme, parte ed emblema del futuro dell’intera regione e del suo capoluogo.
Ricordo che financo il Presidente della Repubblica, cosa che non capita tutti i giorni, ha sollecitato i vertici regionali a fare quanto di loro competenza, suonando una sveglia che fa davvero clamore. A questo punto chiedo formalmente un incontro con il presidente D’Alfonso perché chiarisca le sue intenzioni e tracci una linea, fornendo certezze nel merito e nel metodo di salvataggio dell’Isa.
Un discorso che va, peraltro, allargato al quadro generale della cultura in regione. Questa situazione, con il drammatico impasse che si è determinato e le sue conseguenze anche sul piano politico, è frutto e conseguenza dell’assenza di programmazione culturale e di un assessore di riferimento. Occorre disegnare le linee guida del settore, distinguendo le politiche volte alle istituzioni culturali da quelle che devono interessare le altre realtà.
Fare commistione e, mi si perdoni, confusione, tra i due ambiti vuol dire non portare benefici né alle une né alle altre. È come pretendere di gestire un Ministero con gli stessi parametri con cui si gestisce un piccolo Comune. Non c’è più tempo per le chiacchiere – ha concluso la senatrice – e per le danze intorno al bisonte che muore”.