Lanciano, associazione ‘Fedele Fenaroli’, Barone: ‘Istituzioni soccorrano ente in difficoltà’

Lanciano. Provvedere quanto prima alla riconversione dell’associazione amici della musica ‘Fedele Fenaroli’ in fondazione, assicurandole nel contempo i mezzi per portare avanti le proprie attività.

E’ questo l’invito che Nico Barone -coordinatore di Noi con Salvini- rivolge alle autorità cittadine lancianesi e regionali per salvaguardare l’istituzione simbolo della cultura musicale frentana. “L’ Associazione amici della musica ‘Fedele Fenaroli’ si è imposta nel corso degli anni attraverso il suo operato come una delle eccellenze della nostra città, fornendo un notevole contributo alla vita culturale lancianese con l’organizzazione dell’estate musicale e con un significativo impegno profuso per la promozione della cultura musicale, con l’organizzazione di 38 concerti, che hanno coinvolto 1.818 persone tra musicisti, docenti ed allievi ed una media di 483 spettatori a concerto, e 504 borse di studio erogate nel solo anno 2014. Nei giorni scorsi ho visitato il Parco delle Arti Musicali con il presidente Crocetti che mi ha dato l’opportunità di capire più da vicino l’importanza e le attività dell’associazione. Tutto questo rischia ora di essere perduto a causa delle difficoltà economiche in cui l’ente versa, che diventerebbero insormontabili specie se gli enti che contribuiscono al finanziamento dell’associazione, tra cui la Regione Abruzzo ed il Comune di Lanciano, dovessero decidere un taglio dei fondi”.

“E’ importante quindi – prosegue la nota – che il Comune di Lanciano non solo a non riduca i fondi, ma si faccia anzi garante anche presso la giunta regionale affinchè l’associazione possa usufruire di finanziamenti pubblici adeguati a portare avanti un’attività che arricchisce culturalmente non solo Lanciano e la Frentania, ma l’intero Abruzzo. Il tutto provvedendo affinchè venga approvata quanto prima la trasformazione dell’associazione in fondazione, passaggio che permetterebbe di accedere a risorse private per il finanziamento delle attività. L’alternativa sarebbe la perdita di un’istituzione di prestigio, con la conseguenza di un gravissimo impoverimento culturale del nostro territorio”.

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