L’amministrazione comunale andrà a reintegrare quella figura scomparsa con la morte dell’indimenticato Ndiaga Gaye, una figura fondamentale per assicurare un’assistenza costante ai tanti utenti, soprattutto extracomunitari, che oggi vivono legalmente e in modo stabile nel capoluogo adriatico. Lo ha annunciato il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia dopo un breve incontro con il Dirigente comunale che sta redigendo il bando stesso.
“Per anni l’amico Gaye ha mirabilmente condotto lo Sportello Immigrati del Comune di Pescara, una scommessa dell’amministrazione guidata dal sindaco Pace – ha ricordato il sindaco Albore Mascia – che già nel 1999 ha deciso di investire sulle capacità relazionali di quel giovane, profondo conoscitore della realtà dell’immigrazione, capace di instaurare rapporti di collaborazione con intere comunità che in Ndiaga Gaye hanno visto un punto di riferimento, di incontro con l’Ente pubblico, al quale rivolgersi per chiedere assistenza burocratica, per essere ‘accolti’ da quel territorio che avevano scelto per costruire una vita migliore. Undici anni fa è nato presso il Comune di Pescara il primo Sportello Immigrati dell’intero Abruzzo, una struttura che ha saputo sviluppare le politiche dell’integrazione, aiutando gli utenti nella compilazione di domande, richieste, nell’individuazione anche del medico di base, risolvendo ogni genere di problematica. Poi una tragedia ci ha strappato via Ndiaga, ma la passata amministrazione comunale ha comunque mantenuto aperta la struttura, ricorrendo all’ausilio di due stagisti, garantendo la prosecuzione del servizio. Stamane i contratti sono giunti in scadenza e l’amministrazione ha deciso di procedere con l’emanazione di un nuovo bando per individuare il futuro Mediatore culturale, il quale avrà un contratto da Co.co.co. e sarà addetto al servizio di accoglienza nella legalità. Nell’attesa di individuare il nuovo collaboratore, l’amministrazione ha stipulato due contratti di incarico occasionale, ciascuno di 30 giorni per garantire la copertura dello Sportello e non causare alcuna interruzione, dunque alcun disagio all’utenza”.