Secondo i due politici, infatti, proprio l’ufficio giudiziario sarebbe oggetto di una campagna di delegittimazione bipartisan “che ha superato ogni livello di decenza”. Entrambi, pertanto, condividono le decisione dei magistrati di Pescara di chiedere, al Guadasigilli Angelino Alfano l’invio degli ispettori ministeriali, che possano verificare la fondatezza dei giudizi espressi in queste settimane da parlamentari e giornalisti sulla sanitopoli abruzzese.
“La Procura di Pescara ha risposto con la massima correttezza istituzionale” hanno, invece, commentato Acerbo e Saia “e nel rispetto dei differenti ruoli di parlamento e magistratura. Il nostro ordinamento non prevede che assoluzioni e condanne vengano decise nei salotti televisivi, ma nei tribunali. Facciamo notare” concludono “che la campagna di delegittimazione è bipartisan come lo era anche il malaffare emerso con l’inchiesta della Procura pescarese”.