L’esito delle elezioni amministrative a Roseto non lascia spazio a molte interpretazioni. C’è un grande sconfitto che è l’ex parlamentare Tommaso Ginoble.
Lo dicono i numeri, soprattutto i voti dati alle sue 4 liste che hanno totalizzato 3375 preferenze, contro le 3042 del candidato Ginoble. In sostanza il leader abruzzese di Italia Viva ha avuto 333 voti in meno rispetto alle sue liste. Tommaso Ginoble, da politico navigato qual è, ha incassato con grande dignità.
Non va al ballottaggio per una manciata di voti, 68 in meno rispetto a William Di Marco del centro destra che di voti di lista ne ha presi molti di meno, 2641, ma ne ha totalizzati 3110 personali, con uno scarto a suo favore, rispetto sempre alle sue liste, di 469 preferenze in più.
E’ sicuramente un voto di opinione quello espresso dai rosetani contro Ginoble perché se da un lato hanno in qualche modo gli elettori hanno premiato le sue liste, dall’altro hanno mandato un messaggio forte allo stesso ex parlamentare che è stato l’unico dei 5 candidati sindaci a raccogliere meno preferenze rispetto alle stesse liste.
Bene, anzi benissimo Mario Nugnes che ha ottenuto 4305 preferenze, ben 511 in più rispetto alle sei liste che lo hanno appoggiato che hanno totalizzato 3794 voti. A Roseto è innegabile il crollo del Partito Democratico, espressione del sindaco uscente Sabatino Di Girolamo che non è andato oltre le 1936 preferenze, 335 in più rispetto alle 3 liste, chiudendo al quarto posto senza mai una speranza durante lo spoglio di poter recuperare.
Male anche Rosaria Ciancaione che dal Movimento 5 Stelle ha avuto appena 492 voti mentre le aspettative erano alte soprattutto per quel simbolo dei pentastellati presente nella scheda elettorale. L’unica consolazione per Rosaria Ciancaione aver ottenuto 1643 preferenze, 325 in più rispetto alle 4 liste che l’hanno sostenuta.