Azione, Pd e Rinascimento Atriano contro Asp2: “E’ vero che siamo alla frutta?”

Atri. I servizi dell’Asp2 di Teramo sarebbero in pericolo. Lo dicono i consiglieri comunali del partito di Azione, Partito Democratico e Rinascimento Atriano – che si sono coalizzati in vista delle prossime elezioni comunali del 2023 – denunciando una “situazione politica e amministrativa che sta precipitando”.

“Dopo aver assaltato ed espugnato con un manipolo di legionari e mercenari politici la Asp 2 ed essersi insediati ai posti di comando con atti discutibili se non illegittimi, la Lega alleata, sparò ad alzo zero parlando di “caporali di giornata”, “sindrome di Napoleone”. Volarono stracci e il Presidente, dapprima designato, fu costretto alla ritirata annunciando dossier alla Magistratura, con un grave danno alla immagine dell’Asp2 e della Città di Atri. La questione approdò alla “Commissione di Vigilanza regionale” dove i consiglieri PD, posero il problema. Ma tutto fu insabbiato con manovre spartitorie sotto gli auspici dei caporioni della Destra. Ma, come spesso succede, e come avevamo facilmente pronosticato, il fuoco covava sotto la cenere e tutto è tornato a galla”.

“C’è un po’ di tutto questo, fino all’inarrivabile capolavoro di due determine del Responsabile dell’Area Tecnica, la n. 4 del 13.1.2022 e la n. 7 dell’11.1.2022, che, “dopo aver contattato per le vie brevi”, affida la fornitura di prodotti ortofrutticoli alla Palestini Srl per l’anno in corso per un importo presunto di € 11.000,00, “a presentazione di regolari fatture” (ma certo! Ci mancherebbe!). Sì è proprio la Società che vede Presidente e Vice, rispettivamente lo zio e il padre del Presidente della Asp2. Infatti leggiamo: “L’affidamento diretto per lavori, servizi e forniture di importo inferiore a 150.000 euro e, comunque, per servizi e forniture nei limiti delle soglie di cui al citato articolo 35, prevede la modalità di rotazione degli inviti e degli affidamenti e di attuazione delle verifiche sull’affidatario. Le Linee Guida n. 4, aggiornate al Decreto Legislativo n.56 del 19/04/2017, con delibera del Consiglio n.206 del 1/03/2018 prevedono che la stazione appaltante può ricorrere alla comparazione dei listini di mercato, di offerte precedenti per commesse identiche o analoghe o all’analisi dei prezzi praticati ad altre amministrazioni. In ogni caso, il confronto dei preventivi di spesa (dove sono?) forniti da due o più operatori economici rappresenta una best practice anche alla luce del principio di concorrenza»”.

“Ma noi pensiamo che, dato il plateale infortunio, il tutto sia frutto di un equivoco. Il Responsabile non sapeva sicuramente di assegnare una gara di appalto alla Società dello zio e del padre del Presidente dell’Azienda; così anche il Direttore Astolfi ed il Vice, così come optiamo per l’inconsapevolezza della Presidente Palestini. Se così è, vi è da revocare urgentemente le determine per autotutela, sapendo di aver fornito un chiaro saggio di incapacità politica ed amministrativa”.

“Se così non è, allora vi sono da valutare un chiaro conflitto di interessi, una palese illegittimità oltre e soprattutto, una questione morale e di opportunità che vanno considerate dagli organi di controllo. Al di là delle battute; riusciremo a sapere quanto hanno speso per un chilo di mele? Pensiamo proprio di no! Che ne pensa il nostro Sindaco affaccendato a ricollocare cimeli fascisti ed a correre da un “potente” all’altro per elemosinare spiccioli, emarginando e isolando la nostra Città? E’ vero che all’Asp2 siamo alla frutta?”.

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