Atri. “In merito al comunicato stampa del circolo Pd Atri relativo alla richiesta di un Consiglio Comunale straordinario sulla progettualità futura del San Liberatore, devo constatare che il locale Partito Democratico, sia pervaso da un’irrefrenabile e ritrovata ansia da protagonismo cercando vanamente di recuperare una verginità politica in materia sanitaria dopo aver accettato supinamente, negli ultimi 5 anni di governo regionale a guida del centrosinistra, tutti gli atti penalizzanti di volta in volta adottati a discapito del nostro nosocomio”. Con queste parole il Sindaco di Atri, Piergiorgio Ferretti, replica al comunicato stampa del Pd atriano relativo al San Liberatore.
“Il Partito Democratico – continua il primo cittadino – dopo aver insinuato il dubbio, negli ultimi mesi, che la riconversione del San Liberatore a Ospedale Covid fosse una scelta irreversibile che avrebbe comportato addirittura la definitiva perdita di reparti e delle relative prestazioni specialistiche erogate, con tempismo sospetto è ritornato alla ribalta appena si è concretizzata la notizia, forse da loro inaspettata seppur auspicata, della riattivazione imminente presso il San Liberatore di tutte le attività ordinarie espletate nella fase antecedente l’emergenza sanitaria. E’ abbastanza singolare che le preoccupazioni circa il destino del nostro nosocomio e le richieste di potenziamento, addirittura rivendicando in Atri la presenza di un Ospedale di primo livello, provengano proprio da consiglieri comunali del Partito Democratico, cioè del maggiore partito di maggioranza della precedente legislatura regionale, che si è preoccupato così tanto negli anni passati di realizzare un progetto di riqualificazione dell’Ospedale San Liberatore partendo, per esempio, dalla chiusura del punto nascita dove diventa difficile dimenticare le votazioni espresse a favore di questo scippo fatto al nostro presidio da parte dei vari consiglieri regionali Dino Pepe, Sandro Mariani e Silvio Paolucci che ancora oggi sono i referenti del Partito Democratico in Regione”.
“Se il passato – prosegue Ferretti – è rappresentato dalle decisioni del Partito Democratico che hanno contribuito a ridimensionare e penalizzare il San Liberatore, nel presente la priorità imminente è costituita, invece, dalla riconversione definitiva del presidio ospedaliero per consentire la ripartenza delle prestazioni specialistiche e dell’attività chirurgica risolvendo soprattutto l’annoso problema della carenza di anestesisti nel presidio ospedaliero. In seguito si potrà certamente iniziare a discutere e lavorare, auspico sinergicamente tra tutte le forze politiche, sul potenziamento del San Liberatore dove è necessario sottolineare che è già in essere un progetto di circa 4 milioni di euro che prevede la collocazione di quasi tutti i reparti presenti nel San Liberatore nei Padiglioni “A” e “B” in modo da isolare completamente il Padiglione “C” al fine di riservarlo al potenziamento di altri servizi e renderlo, al tempo stesso, disponibile e funzionale in caso di emergenze sanitarie come quella che stiamo attualmente vivendo e che consentirebbe, altresì, di evitare qualsiasi sospensione delle attività medico-chirurgiche ordinarie. Come già dimostrato nell’ultimo consiglio comunale in cui si è votata, all’unanimità dei presenti, la proposta di riconversione relativa al San Liberatore, ribadisco la volontà e la disponibilità dell’Amministrazione Comunale a confrontarsi sulla progettualità futura del nostro nosocomio con tutte le forze politiche locali, anche con il Partito Democratico che però invito a riacquisire lucidità politica visto che, a fronte di un’emergenza che ha generato una preoccupante difficoltà economica per le attività commerciali e per molte famiglie atriane e che richiede nell’immediato la riattivazione dei vari servizi essenziali e l’adeguamento delle strutture scolastiche per poter ripartire, nei giorni scorsi ha avuto come priorità quella di presentare una singolare interrogazione sulla presenza di una pagina privata su Facebook denominata “Atri nel Cuore”, richiedendo inspiegabilmente i provvedimenti amministrativi posti in essere dall’Ente Comunale per autorizzare l’apertura di tale profilo”.
“Al Partito Democratico di Atri – conclude il Sindaco – che, in questa delicata e tragica fase emergenziale, sta pensando alle pagine Facebook credendo in maniera bizzarra che tra le funzioni di un Comune vi sia anche quella di autorizzare le aperture di profili Facebook privati non riconducibili ad un’attività istituzionale dell’Ente, voglio rassicurare che io e la mia Amministrazione Comunale, nel frattempo, stiamo lavorando incessantemente per cercare di risollevare la città dagli innumerevoli disagi che il Covid-19 ha comportato e, come è stata data ampia dimostrazione in passato per la permanenza del commissariato ad Atri o per lo sviluppo della rete scolastica cittadina, continueremo ad operare sempre per implementare e difendere non solo l’Ospedale San Liberatore, ma tutti i servizi essenziali presenti nella nostra città”.