Atri, il consiglio comunale continua a far discutere

Atri. L’ultimo consiglio comunale sull’ospedale, indetto straordinariamente e in adunanza aperta il 1 giugno, sta facendo discutere.

“E’ Grazie ad una mozione presentata dal Movimento 5 Stelle, scritta da una nostra attivista, Antonella Sardi, e portata in Consiglio già a luglio 2018, che avete potuto assistere alla diretta del Consiglio Comunale”, puntualizza dice la portavoce del Movimento 5 Stelle Ilaria de Lauretis. “Finalmente i cittadini di Atri possono vedere il livello delle istituzioni che li rappresentano. Da quando mi sono insediata ho partecipato a 5 consigli comunali. Sapete cosa mi ha fatto davvero male? Capire che il Consiglio, quello democratico, non esiste. Tutto è ridotto ad un gioco di ruoli, ad un teatrino delle parti, in cui si litiga in maniera anche muscolare, a volte, ma su temi su cui sostanzialmente si è tutti d’accordo. Per un motivo o per un altro le strade portano tutte a Roma. Il problema è che la Roma che si raggiunge è quella del facile consenso. Quella della propaganda che nutre le scheletriche sezioni locali dei partiti, in cui non si vedono facce nuove, o idee diverse. La derisione e l’offesa personale sono le sole doti “umane” che si vedono rappresentate, come fossimo in un’arena, in cui non resta nemmeno un briciolo di istituzionalità nè di rispetto per i ruoli che ciascuno di noi dovrebbe avere nel Consiglio. Non vi nascondo la mia delusione quando, durante il consiglio, mentre si susseguivano le letture o i ragionamenti di tutti i consiglieri, quasi tutti i partecipanti trovavano di meglio da fare che ascoltare e discutere. Tutti impegnati in 1000 altre faccende. Io non ho trovato l’attenzione nè del Sindaco nè dei Consiglieri Regionali, e nemmeno gli altri consiglieri riescono a stare seduti per comprendere davvero l’opinione degli altri e ottenere uno scambio di vedute. Ognuno sembra chiuso nel suo mondo e si trincera dietro l’autoreferenzialità che tanto ci fa stare bene. Quanto accaduto al Consigliere Basilico, è stato l’epilogo perfetto a un Consiglio nato da causa ben più grande del mero mantenimento dell’ospedale di Atri, ma finito come al solito allo scontro teatrale e anche all’involontario scivolone di qualcuno che ha avuto la “sfortuna” di togliersi la maschera un attimo prima che chiudessero il sipario”.

Solidarietà al consigliere Basilico da Azione, Abruzzo Civico Atri e Rinascimento Atriano. “Esprimiamo solidarietà al consigliere Basilico a cui, oltre ad essere stato negato il diritto ad intervenire in una seduta consiliare aperta, è stata indirizzata, a consiglio comunale chiuso, un’espressione che merita e suscita riprovazione e condanna da parte di tutti noi. Il comportamento assunto dalla Presidente del Consiglio Comunale, Cristina Forcella, espressione della Lega, travalica ogni confine della decenza e del rispetto istituzionale. Lo stesso dicasi del Sindaco che non ha esitato ad intimare alla stessa di chiudere il microfono al Consigliere, togliendogli di fatto la parola a cui, quest’ultimo, invece, aveva legittimamente diritto trattandosi di consiglio aperto. Può apparire superfluo, ma evidentemente non lo è, ricordare loro che i consiglieri comunali, in qualunque parte degli scranni siedano, sono i portavoce dei cittadini e zittirne solo uno equivale a imbavagliare pezzi di comunità.
Cos’altro aggiungere più di quanto non sia già stato abbondantemente detto anche da numerosi cittadini indignati e schifati dalle espressioni in libertà alle quali la Presidente si è abbandonata a fine seduta?”. “Chiediamo al Sindaco e a tutta la maggioranza, Assessore alle Politiche sociali in primis: cosa ne pensate di questo gravissimo atto, lo condannate SI o NO? E come giudicate il comportamento della Segretaria Comunale che, ricordiamo, è funzionario dello Stato e non consulente della maggioranza? Presidente Forcella, non le resta altro da fare che dimettersi, non prima però di aver chiesto pubblicamente scusa, non tanto al consigliere Basilico, che oramai è più che vaccinato ai vostri continui attacchi, ma a tutte quelle persone che giorno per giorno vivono le proprie disabilità e tutti i problemi che ne conseguono con assoluta dignità”.

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