Un fallimento politico più che amministrativo che ha visto il tesseramento nelle fila del Pd locale, con il sottinteso coinvolgimento dell’intero gruppo “Si può fare”, mai effettivamente richiesto né dato, decretare la fine del progetto che aveva portato nel 2014 la vittoria del gruppo guidato da Gianni Di Centa.
Il terremoto provocato questa mattina dalle dimissioni del gruppo “Si può fare 2.0”, seguito dai consiglieri di opposizione di Donatantonio e Formigone potrebbe aver avuto l’effetto devastante della caduta dell’amministrazione montoriese, appesa ora ad un filo.
Spetterà, infatti alla segretaria comunale, se non al sindaco stesso con le sue eventuali dimissioni, metter la parola fine a questa avventura amministrativa, visto che nello statuto comunale, non aggiornato dopo le modifiche del Tuel, è scritto che servirebbero ben 8 consiglieri (che attualmente non ci sono) nella seconda convocazione del Coniglio per poter procedere alla surroga. Un tecnicismo, insomma, per poter mantenere ancora per poco in vita quello che ormai appare come un “cadavere ambulante”.
E c’è rammarico da parte della componente che oggi si è dimessa per aver dovuto fare i conti con il fallimento di quella idea politica lanciata nel 2004, con una componente civica che, nel corso del tempo, si è vista sempre più inghiottire verso le fila del Pd.
“Quello che è mancato”, hanno detto i dimissionari, “è stata a funzione equilibratrice del sindaco colpevole di non aver difeso la civicità del gruppo ‘Si può fare’, lasciando che fosse trasportata, per la scelta di alcuni, verso le sponde del Partito Democratico in cui non tutti si riconoscono”.
Un ritorno immediato alle urne, dunque, appare ora “il male minore” per evitare un gioco delle parti che non farebbe bene ai cittadini montoriesi.
E se il sindaco Gianni Di Centa, contattato inutilmente per tutta la giornata, affida ad un laconico messaggio su Facebook la sua amarezza, il vice sindaco Andrea Guizzetti posta “L’impegno rimane fino alla fine. Ad altri lascio la pura follia autoreferenziale che porterà solo il blocco e null’altro di buono per Montorio”.