Pineto, tagli alla spesa pubblica. L’opinione di Sel

mario_montiPineto. “Il sindaco di Pineto e il suo vice farebbero bene a riflettere se stare ancora nel PD. Meglio sarebbe se lui e tutti gli altri sindaci e amministratori del Partito Democratico dei territori massacrati da questi provvedimenti rassegnassero le dimissioni in blocco. Siamo sicuri che a fronte di ciò, Bersani verrebbe costretto a meditare sul pessimo ruolo che il  suo partito svolge, oggi, per la nostra società e a trarne le dovute conseguenze”.

È questa l’opinione espressa dal circolo di Sinistra Ecologia e Libertà “I cento passi” di Pineto all’indomani delle dichiarazioni del vicesindaco pinetese Cleto Pallini nei confronti dei tagli effettuati dal governo nazionale alla spesa pubblica.

Secondo la corrente politica, infatti, la nascita del governo Monti avrebbe dovuto rappresentare la fine politica “dei falsi e degli incantatori”, la conclusione di un periodo di sperperi e di ingiustizie sociali. “Sinistra Ecologia Libertà, invece – si legge in una nota -, in posizione minoritaria nel paese, fin dal primo momento, ha espresso le proprie perplessità sull’operazione Monti preferendo, ad essa, un ritorno alle urne per dare una vera svolta al paese. Proprio il carattere tecnico del Consiglio dei Ministri era l’elemento più preoccupante. Il governo tecnico, non avendo la preoccupazione di affrontare il confronto con l’elettorato, poteva come ha effettivamente fatto, mettere in campo tutti quei provvedimenti che la politica non aveva potuto adottare. Non dobbiamo peraltro dimenticare che, in realtà, la gran parte delle manovre e dei provvedimenti del governo Monti costituisce il secondo tempo della manovra di Berlusconi dell’agosto 2011 e, grazie a questo il governo tecnico ha raggiunto effetti opposti: crollo dei consumi senza precedenti, recessione, aumento della disoccupazione ad ogni rilevazione, lo spread  mai meno di 400 e il nostro futuro bruciato giorno per giorno nelle borse mondiali a vantaggio degli speculatori del sistema bancario. Il governo Monti ha adottato provvedimenti costruiti senza una cognizione precisa delle drammatiche conseguenze sociali, ha effettuato tagli orizzontali nella sanità, nella pubblica amministrazione e nella struttura giudiziaria del paese demolendo le poche sicurezze sociali rimaste con la cura Berlusconiana. Questo governo, sostenuto da una maggioranza schiacciante composta da UDC, PD e PDL , è intransigente con i deboli perché il conto del rigore lo fa pagare a lavoratori, precari e pensionati, è insofferente con le periferie perché sposta i servizi nelle grandi città a danno degli ottomila comuni che sostanziano la tipicità italiana, ma sostiene i poteri forti di sempre.  È ora di dire basta!!! Bisogna salvare i nostri territori dalla spoliazione e dall’impoverimento!!! È necessario mandare a casa il governo Monti!!!”.

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