Mosciano. Rappresentanti del Comitato per il No al Referendum Costituzionale non hanno potuto partecipare all’incontro, presieduto dal Ministro Boschi, al Blu Palace di Mosciano.
“Questa mattina mi sono recato all’Hotel Blu Palace di Mosciano per partecipare da libero cittadino all’incontro per il Si al Referendum con ospite il Ministro Boschi. Il mio intento era pacifico ,semplice e razionale: ascoltare le ragioni del SI e, se possibile, fare un paio di domande. Purtroppo appena arrivato sono stato avvicinato dai dirigenti della questura che con garbo hanno comunicato l’impossibilità a partecipare. È stata formulata una lista di 21 nomi di persone non gradite ed io sono una di queste. Sinceramente non mi aspettavo tale restrizione ed in giornata sentirò dei legali per valutare eventuali azioni. Trovo davvero incivile tale atto e pone forti dubbi non solo sui contenuti ma anche sui metodi del dibattito di questo referendum. Non più di due settimane fa il comitato del No ha organizzato a Roseto un incontro con Maddalena ,Presidente emerito della Corte Costituzionale, e furono invitati esponenti del SI per un confronto. Non si presentò nessuno. Oggi un piccolo gruppo di cittadini si è presentato per porre delle domande e ciò è stato impedito. Quando un Ministro ha paura di confrontarsi con pacifici cittadini vuol dire che esiste un problema democratico. Ma non ci fermeremo di certo difronte a questo evento. Anche i Ministri possono fuggire dal confronto ma non dal voto. Al prossimo Referendum dimostreremo che tanti Davide possono sconfiggere Golia”.
E’ stato il primo commento di Marco Borgatti, referente comitato per il no Roseto. Lui, insieme ad altri rappresentanti non hanno potuto partecipare all’incontro con il Ministro, alla quale volevano sottoporre alcune domande.
La Questura di Teramo però ha precisato che “nessun Dirigente della Questura ha mai fatto riferimento ad una lista di ’21 nomi di persone non gradite’ perché inesistente”.
Borgatti però replica subito: “faccio notare che non viene negato il fatto dell’impedimento alla mia persona e ad altri di entrare. Smentisce l’esistenza di una lista.
Di fatto qualcuno non poteva entrare. Se esiste una lista cartacea o dei nomi comunicati verbalmente la sostanza non cambia. Siamo rimasti fuori. Sinceramente non polemizzo con le forze dell’ordine che sono state , conoscendoci e sapendo che siamo persone tranquille ,garbate e disponibili nel comunicarci tale misura. Chi ha deciso, come e le motivazioni non sta a me dirlo. Ma il fatto resta. Siamo in piena campagna referendaria ed ognuno usa le sue armi. Noi abbiamo la parola e la disponibilità”.
Il referente del Comitato per il No rosetano poi rassicura che non sarebbe stata la Ministra a richiedere “il diniego dell’accesso” per i referenti del No ma “il confronto democratico” tra i due schieramenti comunque non c’è stato.
Il Coordinamento regionale Abruzzo di Democrazia Costituzionale, e i comitati per il NO aderenti della Regione Abruzzo denunciano “con sdegno ciò che questa mattina si è verificato a Mosciano Sant’Angelo (TE). All’incontro per il SI con la ministra Maria Elena Boschi, organizzato da un partito politico presso l’Hotel Blu Palace di Mosciano, preannunciato e divulgato più volte nei giorni scorsi sulla stampa locale, si sono recati, fra gli altri, alcuni cittadini che volevano partecipare per ascoltare le ragioni del SI ed eventualmente fare qualche domanda per capire meglio tali ragioni, interloquire e discutere civilmente e serenamente. Questo gruppetto di cittadini è stato avvicinato dai dirigenti della questura che con garbo avrebbero comunicato l’impossibilità a partecipare. In particolare, a un nostro coordinatore territoriale sarebbe stato comunicato che, essendo compreso in una “lista di 21 nomi di persone non gradite”, per lui e per gli altri l’ingresso gli era precluso. Non abbiamo motivo alcuno di dubitare del racconto del nostro coordinatore rosetano sull’accaduto e riteniamo che il fatto sia di particolare gravità specie in relazione ai metodi del confronto su una de-forma costituzionale di portata storica, che dovrebbe essere oggetto di un illimitato dibattito di merito. Recentemente si sono avuti in Provincia di Teramo due importantissimi eventi per il NO con la partecipazione di Felice Besostri e Paolo Maddalena. L’uno il 15 settembre a Teramo, l’altro il 17 settembre a Roseto degli Abruzzi. Iniziative riuscitissime, partecipate da molti cittadini desiderosi di capire e discutere. In entrambi avevamo espressamente invitato al dibattito e alla discussione di merito i sostenitori del SI, ma non si sono visti. Eppure non mancano, in alcune parti, civili dibattiti e distese discussioni fra rappresentanti del SI e rappresentanti del NO. Ma quando un Ministro ha paura di confrontarsi con pacifici cittadini, il Presidente del Consiglio dei Ministri evita il confronto con esponenti del mondo della cultura politologica come Gianfranco Pasquino, costituzionalisti pur rispettabili come Stefano Ceccanti si eclissano (ha fatto saltare la trasmissione “in mezz’ora” della Annunziata per non incontrare Lorenza Carlassare) vuol dire che esiste un problema democratico. E manca onestà intellettuale da parte di quanti, nel mondo della cultura, certe scelte le hanno fatte per motivi incoffessabili”.
Per il Comitato “la realtà è che anche quando i confronti sono civili e pacati prevalgono le ragioni del NO poiché l’evidenza emerge sempre. E questo rischio, come altri, oggi la Boschi a Mosciano S.A. non poteva né voleva correrlo. Ha preferito, dunque, evitare ogni confronto facendo addirittura approntare una lista di non graditi fra cui il nostro coordinatore rosetano. Lanciamo un appello a tutti i cittadini di buona volontà perché smascherino con un secco NO questo teatrino dell’orribile e rispondano come nel 2006 al tentativo di rinunciare alla democrazia costituzionale, condotto dalle multinazionali della finanza e dalla troika che in Italia si servono di questo Governo!”