Martinsicuro, abbattere il Cinema Ambra non ha senso: Paci auspica una riflessione collettiva

Martinsicuro. Trecentomila euro per abbattere il vecchio Cinema Ambra, al centro di Martinsicuro, per farne al momento un semplice piazzale. Il progetto di fattibilità varato dalla giunta comunale è noto da tempo.

 

 

 

A favorire una riflessione, l’ennesima, è Mauro Paci, in passato amministratore cittadino e fino a pochi mesi fa segretario del Pd, che in un documento composto da quattro facciate (con tanto di ricostruzione puntuale di quello che è stato il destino del vecchio cinema nel corso degli ultimi lustri, dalle ultime proiezioni degli anni ’70, all’acquisto del 1997 ai progetti, tutti naufragati, per una sua riqualificazione), avanza delle proposte.

 

Non è mosso da propositi polemici Paci, piuttosto accosta la somma che servirebbe per abbattere lo stabile (“non 175mila euro ma 305mila”, scrive l’ex amministratore) alla circostanza che potrebbe essere investita per ridare nuova vita all’immobile.

 

 

 

” La realizzazione di una sala polivalente in piazza Cavour”, dice, ” non è più rinviabile. La città ha un bisogno vitale di avere uno spazio che sia luogo d’incontro e laboratorio culturale e sociale. Il centro di Martinsicuro deve essere rivitalizzato e il recupero dell’ex cinema, in sala polivalente, è utilissimo anche per questo”.

 

 

Ma allora che percorso seguire, visto che nel recente passato si sono susseguiti: un progetto di finanza (abortito), un progetto elaborato dall’amministrazione Di Salvatore, in parte finanziato con mutuo e contributo della Fondazione Tercas e poi il percorso dell’attuale esecutivo, che ha stralciato il precedente perché giudicato troppo oneroso. Ha avviato un concorso di idee e ora ha deliberato di abbattere il vecchio Cinema.

 

” L’abbattimento”, riflette Paci, ” potrebbe giustificarsi solo in presenza di una ricostruzione contestuale, oppure perché la struttura è pericolosa per l’incolumità pubblica. Ma questo non risulta: abbatterlo è uno sfregio al Paese”.

 

 

 

” Lo stabile è solido e non è pericolante”, aggiunge. ” Va avviato un ragionamento sull’esistente. Mantenere la struttura esistente, considerando che la superficie esistente, 500metri quadrati, è sufficiente per i bisogni della nostra collettività. Bisogna avviare un confronto tra Regione, Comune e Fondazione Tercas. Spendere 305mila euro per abbatterlo non è accettabile. Utilizziamo questo risorse per un risanamento strutturale dell’edificio: poi sarà più facile ultimarlo, mantenendo la struttura architettonica storica. Auspico che cittadini e forze politiche che hanno a cuore il paese riflettano: Martinsicuro Siamo noi”.

 

 

 

 

 

 

 

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