Una nuova sala lettura per la biblioteca in via Tevere a Silvi

La biblioteca comunale di via Tevere sarà dotata di una nuova e ampia sala lettura.

In tal senso la giunta comunale, su proposta dell’Assessore alla Cultura Giuseppina Di Giovanni, ha conferito l’incarico all’Ufficio Lavori Pubblici di progettare l’ampliamento dell’immobile esistente e di procedere successivamente agli adempimenti relativi all’affidamento dei lavori per la realizzazione dell’opera. “E’ da tempo – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Di Giovanni – che l’amministrazione pensava all’ampliamento della biblioteca di via Tevere per due motivi. Il primo è derivato dal fatto che attualmente la sala lettura ragazzi, studenti e adulti è localizzata nella sala delle riunioni del consiglio comunale, peraltro non ancora non riaperta al pubblico dopo la chiusura a causa del Covid, dove si svolgono, oltre alle riunioni del Consiglio comunale, pressoché quotidianamente riunioni di vario genere e incontri dell’amministrazione con il personale, con le associazioni di categorie professionali, con rappresentanti di comitati civici e con le associazioni culturali. Per questo motivo negli anni scorsi, quando la sala lettura era aperta al pubblico, si sono registrati numerosi disagi per gli utenti. Con la nuova location tutte le interferenze sono destinate a scomparire e la sala lettura non sarà più condivisa con altre attività”.

“L’altro motivo – ha aggiunto l’assessore Di Giovanni – è che da quando abbiamo aperto la biblioteca nel quartiere Piomba gli utenti sono aumentati in maniera crescente, risultando, ormai, inadeguata rispetto alla richiesta”.

“Questa iniziativa – ha detto il sindaco Scordella – consentirà di dotare la cultura, di un altro importante spazio che si affiancherà alla sede istituzionale di Palazzo di Città. Indubbiamente per la biblioteca e per quanti la frequenteranno, disporre in maniera esclusiva di una sala lettura attrezzata di circa 60 metri quadri significa un bel passo in avanti rispetto al passato. Va anche tenuto in debita considerazione il valore ambientale dell’area in cui insiste la struttura, che non guasta, soprattutto quando si tratta di spazi riservati alla cultura”.

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