Tortoreto. Rimossi i sette dipinti in copia, di Mattia Preti, che erano presenti nella chiesa di Sant’Agostino a Tortoreto.
Nei giorni scorsi, infatti, la Soprintendenza ha diffidato la parrocchia nel rimuovere le copie dei dipinti che erano stati realizzati e poi collocati nella chiesa del centro storico, grazie agli studi e alle ricerche condotte dal prof. Giuliano Rasicci, scomparso due anni fa. Le copie era state collocate nel 2019 grazie anche al finanziamento di alcuni privati.
La Soprintendenza ha però chiesto alla parrocchia di ripristino dello stato dei luoghi all’interno della chiesa, dove è conservato il Battesimo di Sant’Agostino, di Mattia Preti, e dunque di rimuovere le tele che contengono le copie dei dipinti.
La notizia è stata resa nota da Michele Ferrante, uno degli attivisti dell’associazione Amici di Tortoreto.
“Le ricerche utili al prof. Rasicci“, sottolinea Ferrante, ” erano state fatte nell’Archivio di Stato di Teramo, Intendenza francese, busta 197, fasc.4644 , quando nel 1808 con decreto napoleonico il monastero di Sant’Agostino fu chiuso. Padre Fulgenzio compilò l’inventario dei beni mobili e immobili, nel quale sono elencati diversi quadri esistenti allora nella Chiesa di Sant’Agostino (di cui oggi è rimasto quello raffigurante il Battesimo di Sant’Agostino del 1653). Nella sistemazione di queste copie si è tenuto anche conto di due scritte, oggi esistenti, di dove erano posti in origine, i quadri di San Michele Arcangelo (1653) e della Crocifissione (1652)”.
In ogni caso, il parroco di fronte alla diffida dalla Soprintendenza ha provveduto a rimuovere le tele dalla chiesa. Ma da parte dello stesso Ferrante arriva una richiesta.
“La questione non può essere ignorata, l’amministrazione comunale deve interessarsi, è una donazione alla comunità tortoretana, una ulteriore testimonianza artistica riportata anche nel libro “Storia illustrata di Tortoreto dalle origini ai nostri giorni” di Giuliano Rasicci”.