Teramo. Oltre un milione di euro versato al Comune: è il totale del bilancio tracciato dalla Tercoop che, con 26 socilavoratori impiegati a tempo pieno nell’espletamento del servizio, per 8 anni di gestione di 487 stalli a pagamento ha versato al Comune 960mila euro di Cosap e 80mila euro di Tia.
“Con il project financing della Easy Help/Costruttori teramani, che in fase di gara potrà essere solo peggiorato e costringe la Tercoop a disertarla, si riducono gli occupati di 7 unità e gli orari di lavoro per il personale riassorbito, mentre il Comune otterrà 800mila euro per l’affitto delle aree e meno di 100mila euro di risparmi per lavori di arredo urbano con qualche colonnina elettrica, e anche aggiungendo 90mila euro di Tia il totale non arriva al milione di euro”, prosegue la Tercoop nella nota. “A crescere sarà solo il numero degli stalli a pagamento, 644, insieme ai potenziali profitti per la Easy Help/Costruttori teramani. Perfino rispetto all’attuale modalità di gestione il project financing risulta meno conveniente per il pubblico interesse, per i lavoratori e per gli stessi utenti che non avranno più le loro auto custodite e, diversamente da quanto è stato fino ad oggi, saranno pesantemente sanzionati per i mancati pagamenti delle soste o per aver sforato sui tempi”.
E ancora: “Ma ben tre progetti della Tercoop, molto più vantaggiosi per l’occupazione perché salvaguardano tutti i posti di lavoro, e soprattutto per il pubblico interesse perché il Comune oltre ad incassare quasi un milione di euro di canone otterrebbe anche un risparmio aggiuntivo di almeno un altro milione di euro, sono stati ignorati o scartati con argomenti pretestuosi. Sarebbe utile ricordare l’annuncio di una procedura ad evidenza pubblica sul secondo progetto per il quale i tecnici comunali nel 2015/2016 non avevano riscontrato particolari criticità, o rileggere il verbale della seduta della Commissione consiliare del 30 novembre 2017, quando la nostra terza proposta fu discussa e valutata positivamente da tutti i gruppi consiliari, con il segretario generale che confermava la possibilità di poter lavorare sul progetto, mentre per lo stesso dirigente del quinto settore la proposta da una prima lettura sembrava muoversi nella direzione giusta. Il Contratto misto della Tercoop prevedeva 28 assunzioni part time a 27 ore settimanali, ma se l’amministrazione lo avesse voluto e chiesto saremmo stati felici di riequilibrare il conto economico a vantaggio delle ore lavorative”.
Invece, sottolinea la cooperativa sociale, “ha scelto di “lavorare” sul project financing che garantirà al Comune un interesse pubblico dimezzato rispetto al nostro progetto, la perdita di posti di lavoro e 19 contratti part time a 30 ore settimanali”.
Chiesto un confronto al sindaco D’Alberto. “Il Sindaco è disponibile a spiegare ai cittadini in un confronto pubblico con i lavoratori e con i sindacati questa incomprensibile scelta? Potrebbe anche cogliere l’occasione per far capire ai soci-lavoratori Tercoop perché non hanno diritto ad essere risarciti della ventina mensilità perse in questi anni a seguito dei provvedimenti vessatori di riduzioni di stalli e ricavi, mentre ad altri gestori vengono regalati centinaia di migliaia di euro in più di risarcimento rispetto al dovuto. Ci piacerebbe che le doverose spiegazioni arrivassero dall’Amministrazione Comunale e non solo dalla Procura della Repubblica alla quale la Tercoop è stata costretta a rivolgersi per tutelare i propri legittimi interessi, o dalla Corte dei Conti che in assenza di spiegazioni convincenti sarà chiamata a pronunciarsi sui danni erariali maturati in questa incresciosa e annosa vicenda. Restiamo in attesa di riscontri”.