Sant’Egidio, riapre la piscina comunale: ma i costi dell’energia fanno paura

Sant’Egidio alla Vibrata. La piscina comunale di Sant’Egidio alla Vibrata riaprirà i battenti il 10 ottobre.

 

Ma a far paura sono soprattutto i costi energetici, lievitati a dismisura nel corso delle ultime settimane e che mettono a rischio la funzionalità degli impianti natatori, e non solo quello di Sant’Egidio: unica struttura pubblica presente in Val Vibrata. Ecco dunque che la giunta comunale, guidata dal sindaco Elicio Romandini, ha deciso di riaprire l’impianto dopo lo stop estivo e la fine del precedente contratto di appalto, per tre mesi.

Poi si vedrà. Perchè bisogna verificare quale sarà l’incidenza dei costi energetici (gas e luce) che graveranno sulle casse comunali. Proprio in questi giorni, infatti, l’Ente attraverso una manifestazione di interesse ha individuato il gestore dell’impianto che, dopo il disbrigo delle procedure di affidamento, lo rimetterà in funzione in modo da ospitare nuovamente le società sportive e i fruitori della piscina, tra i quali ci sono anche disabili e persone alle prese con l’attività di riabilitazione.

 

“Abbiamo fatto una scelta ben precisa“, commenta il sindaco Elicio Romandini, ” la giunta ha deciso di procedere alla riapertura della struttura, accollandosi i maggiori oneri legati ai costi dell’energia. In tre mesi si stima una spesa di 200mila euro in più rispetto alle previsioni. D’altro canto i costi del gas sono passati dal primo trimestre da 1,20 euro a 4,15 al metro cubo. Costi che lievitano sempre più e che diventano oramai insostenibili”.

La scelta dell’esecutivo è chiara: farsi carico attraverso una variazione di bilancio dei maggiori oneri di funzionamento dell’impianto (circa 200mila euro) e di arrivare fino al 31 dicembre. Poi si vedrà. Vedere soprattutto che tipo di sostegno potrà essere assicurato dal Governo, in termini di ristoro, per i rincari energetici e assicurare il funzionamento degli impianti natatori. Il sindaco ha avuto anche un incontro con i vertici regionali della Fin (federazione italiana nuoto) perchè il problema non è certo circoscritto, ma riguarda tutte le 45 piscine comunali che si trovano in Abruzzo.

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