Sanità in Val Vibrata: il modello Sicora e il ruolo dell’ospedale

Val Vibrata. Il sistema Sicora, il nuovo modello della sanità, produrrà ulteriori problemi per i cittadini abruzzesi, con maggiori difficoltà di accesso alle cure. Ad affermarlo è Emilio Di Biase, coordinatore della Val Vibrata di Italia Viva

“Siamo preoccupati di come si è pensato di governare la sanità, è molto grave che non si sentono voci di dissenso su questo tema da parte dei sindaci o della politica.

Forse perché espressione di un territorio di confine che vive più acutamente il problema dell’accesso alle cure, del potersi curare.
Perché, da una parte lontana da aree regionali dove la presenza di cliniche private convenzionate aumentano comunque l’offerta ai cittadini; dall’altra in quanto percepisce più nitidamente la differenza di qualità tra sistemi sanitari, con quello delle Marche sicuramente superiore.

E che per tale motivo rappresenta una costante attrattiva verso di esso, una propensione ad andare a curarsi di la. Da cui il fiume di risorse che ogni anno le ASL regionali, quella di Teramo per la maggior parte, riversano oltre confine. La quasi totalità della mobilità passiva regionale, circa 80 milioni di euro, passa per questo confine.

E nemmeno si può pretendere che l’ospedale Val Vibrata possa rappresentarne un argine.
Innanzitutto perché la maggior quota dell’emigrazione sanitaria avviene per specialistiche non operanti in quel nel presidio; ma poi anche perché lo stesso non è stato mai al centro delle attenzioni delle amministrazioni ASL e regionale.

A tal proposito, a quanto la RMN, promessa ormai da anni? O la lungodegenza, già prevista nel piano sanitario vigente e mai istituita?
E che dire poi della cronica carenza del personale?
E perché non si reintrodurre il Parto indolore, soppresso per motivi oscuri, e che tanto lustro diede alcuni anni fa all’ospedale e all’intera ASL?

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