Piano difesa della costa: le considerazioni e le osservazioni degli operatori turistici di Martinsicuro-Villa Rosa

L’erosione nel territorio di Martinsicuro ha inizio storicamente con la realizzazione del porto di San Benedetto del Tronto ad inizio ‘900, quindi oltre un secolo fa, una concausa significativa è la riduzione dell’apporto dei detriti del fiume Tronto dovuto ai cambiamenti climatici e allo sbarramento della diga dello Scandarello.

 

Un secolo di disastri interrotti , negli anni ’70, dal posizionamento di scogliere longitudinali che hanno ripristinato una spiaggia ormai inesistente.

Questo equilibrio, più o meno stabile, è stato interrotto 20 anni fa circa con la costruzione della darsena (porticciolo) a ridosso della foce del Tronto.

Quest’opera , a mio parere, è stata “devastante” per l’erosione indotta. Ha un imbocco rivolto a nord-est anziché a sud-est ed è costantemente insabbiato: è la nostra “cava di sabbia”, i detriti movimentati dal fiume Tronto si depositano in gran parte dentro la darsena.

Il secondo intervento ”pernicioso” è stato, 6-7 anni fa, l’abbassamento delle scogliere longitudinali con posizionamento di barriere soffolte  tra di esse e il posizionamento di 3 pennelli trasversali di cui il primo (attiguo alla rotonda Las Palmas) riunito alla contigua scogliera longitudinale e gli altri 2 a sud posizionati fino a circa 30 metri dalle barriere longitudinali.

Un intervento economicamente importante che ha creato sì un arenile importante sia a sud che a nord del pennello più a nord, ma ha avuto a sud dell’ultimo pennello (attiguo al ristorante Casa Bianca) un effetto disastroso per almeno 300 metri a sud. Le barriere soffolte poste tra le barriere longitudinali sono “scomparse” quasi subito e i ripetuti interventi di ripascimento morbido, insufficienti ed intempestivi, non hanno avuto effetti duraturi.

        Il terzo intervento 4 anni fa: “il colpo di grazia”: la precedente amministrazione comunale,  con i soliti fondi emergenziali della Regione abruzzo, anziché destinarli come sempre al ripascimento morbido, hanno allungato i due pennelli a sud  restringendo ulteriormente lo spazio tra i pennelli trasversali e longitudinali, gli effetti sono stati disastrosi, per” effetto Venturi” la corrente  è aumentata di velocità  e l’erosione ha dimezzato ulteriormente la profondità dell’arenile a sud ridotto ormai a circa 20 metri (dai 100 di 20 anni fa).

 

PROPOSTE:

  • Acquisire lo studio fatto dal Geologo Giovanni Marrone che ipotizza uno spostamento dell’imbocco della darsena da Nord-est a Sud-est e il posizionamento di una diga foranea soffolta di circa 300 metri posta  a distanza della foce del Tronto . I detriti trasportati dal fiume Tronto e quantificati con buona approssimazione in 20.000 mc. Andrebbero ad alimentare il litorale a sud. La natura ci lavorerebbe a favore!!  Si eviterebbe il massivo riempimento del porticciolo con la reale possibilità di dotare Martinsicuro (ben 2000 anni dopo il porto dell’antica Castrum Truentum) di un porticciolo agibile per la piccola pesca e il diporto.  La diga foranea limiterebbe la naturale dispersione   dei detriti verso il largo. Questo intervento ipotizza addirittura una stabilizzazione dell’erosione sino ad Alba Adriatica.

 

  • Smantellamento del pennello che parte dalla rotonda Las Palmas trasformandolo nella metà est in pannello soffolto con conseguente maggiore circolazione della sabbia anche sottoflutto e un conseguente maggior ricambio dell’acqua  con conseguente ridimensionamento dell’eutrofizzazione. Anche gli altri 2 pennelli a sud andrebbero modificati allungandoli fino alle barriere longitudinali  e trasformandoli, per almeno metà della lunghezza a est  in pennelli soffolti.
  • Ricarico puntuale delle barriere soffolte (ormai quasi scomparse) poste tra le barriere longitudinali. Il repentino abbassamento è conseguenza di un posizionamento fatto non a “ regola d’arte”, si doveva infatti posizionare sul fondale un tessuto-non tessuto adeguato , fare un primo strato di scogli piccoli e successivamente scogli di dimensioni adeguate. E’ questo il “modus operandi”  corretto che rende stabile l’opera nel tempo, sicuramente più costosa  ma non necessitando di ulteriori interventi , più economica. Il tutto non può prescindere da un ripascimento morbido massivo.
  • Si segnala uno studio fatto in loco 3 anni fa del tutto simile all’intervento fatto da privati sull’arenile nord di Pescara. Posizionamento di pontili in legno africano di considerevole peso specifico sormontato da listoni di legno pregiato opportunamente trattato, ha dato a Pescara dei risultati esaltanti già dal primo anno. Lo studio, fatto a sud dell’ultimo pennello attiguo al ristorante casa Bianca, comportava il posizionamento di n. 6 pontili di varia lunghezza fino a 300 metri a sud e un ripascimento morbido, la spesa ipotizzata era circa 400.000,00€ , lo scenario era puntualmente sovrapponibile  a Pescara (barriere longitudinali e pennello est-ovest), risoluzione del problema erosione e superlativo miglioramento dell’appeal della spiaggia arredata da questi pontili.

Si segnala infine che la barriera longitudinale posta a sud di via Dei Pioppi prospicente la concessione n. 54 (Uma beach) è rotta in più punti. Di tutte le barriere esistenti questa è l’unica discontinua e la particolarità è, che è recidiva, lo era anche prima dell’ultimo intervento di 6 anni fa, è stata  ripristinata con ricarico di scogli ma è tornata di nuovo discontinua in più punti, è ipotizzabile un picco di intensità della corrente proprio in quella zona, gli scogli anche di dimensioni ragguardevoli sono stati spostati ad ovest dalle mareggiate. La conseguenza è stata un danneggiamento della struttura Uma beach che  si ripete ormai ogni anno.

PER QUANTO ESPOSTO NON SI CONDIVIDE UNA CLASSIFICAZIONE “R1” A MARTINSICURO CENTRO.

 

VILLA ROSA

La situazione a Villa Rosa presenta due scenari completamente diversi. Villa Rosa centro gode tuttora di un arenile importante che è rimasto abbastanza stabile dopo l’intervento di 12 anni fa con ripascimento morbido massivo e  barriere soffolte longitudinali con pennelli trasversali . In questo tratto si nota però i primi segnali di cedimento con zone soggette ad erosione, conseguenza di un visibile abbassamento delle barriere soffolte ad est, prima che  si arrivi ad una situazione emergenziale è opportuno ricaricare le barriere soffolte esistenti.

Lo scenario che si presenta invece a Villa Rosa sud  è drammatico, 40 anni fa la considerevole(oltre 100 metri) profondità della spiaggia era considerata un disvalore dai tanti turisti stranieri che per raggiungere la battigia dovevano faticare non poco. Attualmente si sopravvive con pochi metri, aspettando i soliti ripascimenti morbidi quasi sempre insufficienti e , per giunta, intempestivi.

Il problema erosione ha scatenato da anni una guerra  tra poveri con la vicina Alba Adriatica.

Il concetto, abbastanza semplice da capire, che l’erosione di Alba è dovuta alla mancata circolazione della sabbia verso sud…non c’è più sabbia a Villa Rosa..a sud può solo arrivare attualmente qualche pezzo di asfalto del lungomare. Fino agli anni ’70 la spiaggia di Alba, grazie alla feroce erosione in atto a Martinsicuro, ha raggiunto  un’ampiezza ragguardevole , tanto è vero che alcuni Hotel sorsero in aree demaniali. Martinsicuro dagli anni ’70 in poi ha usufruito di interventi di barriere longitudinali sempre più a sud , a rincorrere l’erosione, se non  ci fossero stati questi interventi…avevamo gli ombrelloni in piazza Cavour!  La conseguenza naturale è stato il progressivo spostamento dell’erosione sempre più a sud.

Il problema è stato opportunamente attenzionato dalla Regione Abruzzo con la proposta di proteggere la costa con barriere soffolte e pennelli vari fino al Porto di Giulianova ma con un preventivo di spesa ragguardevole e dipendente da finanziamenti Statali.

Nei vari incontri e proposte  notiamo una inquietante tendenza a dimenticare Villa Rosa, il problema erosione non parte dalla Bambinopoli di Alba Adriatica bensì più a nord, dallo chalet Brigantino posto a Villa Rosa sud. L’ultima ipotesi ventilata è un sostanzioso ripascimento all’altezza della Bambinopoli di Alba Adriatica indicato come spiaggia di alimentazione, ottima idea, accumulare la sabbia in un punto e lasciare che la natura alimenti l’arenile a sud…

Ma di Villa Rosa  sud ce ne siamo forse dimenticati??!!. Nel tratto “dimenticato” insistono 2 campeggi e 5 hotels oltre a decine di condomini…sono forse figli di un Dio minore??

Una sorta di spiaggia di alimentazione anche per Villa Rosa sud  non alimenterebbe forse anche l’arenile di Alba Adriatica??. Fra le tante ipotesi di intervento formulate negli anni, e condivise allora anche da Alba Adriatica, ci fu il posizionamento di un pennello alla foce del Vibrata ( lato nord ) per pareggiare longitudinalmente la bambinopoli, potrebbe , a mio parere, limitare  il repentino depauperamento dei vari interventi di ripascimento morbido

CONSIDERAZIONI FINALI.

A proposito dell’importanza del turismo se ne parla solamente durante le elezioni e quando va in crisi come adesso con conseguente esplosione della disoccupazione e della crisi economica.

Le considerevoli risorse destinate dall’Unione Europea all’Italia dovrebbero essere utilizzate anche per un programma  antierosione  generale  per tutta l’Italia. Non si può più lasciare questo problema alle sole Regioni, deve intervenire lo Stato anche con accordi “creativi transnazionali”. Penso alla Croazia ricchissima di scogliere da poter movimentare con navi anziché con camion…ne guadagnerebbe l’ambiente e la benedizione dell’Europa sarebbe sicura.

 

Amedeo Corsi Presidente Ass. Op. Turistici Martinsicuro- Villa Rosa

 

 

 

 

 

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