Nereto, titolo sportivo a Giulianova. Le accuse della tifoseria rossoblù

Nereto. La fine del calcio, per ora, a Nereto, dopo la fusione con l’Asd Giulianova (e nuovo posizionamento del titolo sportivo), continua a generare delle reazioni. Che in questo frangente sono anche piuttosto critiche per l’epilogo della vicenda.

 

La tifoseria rossoblù (Estrema appartenenza 64015) ha diffuso una nota nella quale non vengono risparmiate stoccate all’oramai ex presidente del Nereto.

 

 

“8.7.2021: si chiude così una storia durata ben 107 anni. L’FC NERETO 1914 non esiste più e il responsabile di questo scempio ha solo un nome: Filippo Di Antonio. Siamo veramente delusi, indignati”, si legge nel comunicato.

 

“La fusione con l’ASD Giulianova è solo frutto dell’arroganza e del menefreghismo di una persona che ha disatteso la promessa di lasciare il titolo a Nereto, se la piazza si fosse mossa. Imprenditori locali ed un progetto per partire c’erano, ma queste circostanze non sono state prese in considerazione, segno che Di Antonio aveva già deciso di fare le valigie e portarle altrove.

Allora in questa occasione vogliamo ribadire la nostra più totale contrarietà, consapevoli che prima del suo arrivo il Nereto, tra alti e bassi, aveva la forza di reggere le serie minori. Siamo però contenti di una cosa, che questa persona si sia tolta insieme alla sua arroganza e al suo egocentrismo, che non hanno mai permesso un dialogo tra noi e lui.

Filippo Di Antonio ha umiliato l’intera storia del Nereto Calcio e soprattutto ha umiliato un’intera comunità che, a causa sua, è stata sempre appesa al filo dei suoi capricci. Vogliamo ringraziare però chi si è fatto in quattro per tentare di far rimanere il titolo a Nereto, dimostrando coesione e senso di comunità. La partenza di questo soggetto deve essere un’opportunità per noi di creare qualcosa con le nostre mani, senza la carità di nessuno. Ci rialzeremo anche noi, ma solo se saremo uniti, popolo rossoblù”.

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