Nereto calcio, il sindaco Laurenzi: accordo del 2018 fatto senza garanzie

Nereto. Da un lato l’evoluzione degli aspetti societari, dall’altra il ribadire che un conto è la questione sportiva è un conto sono gli appalti e i lavori pubblici effettuati sul territorio comunale.

 

In un lungo post sui social il sindaco di Nereto, Daniele Laurenzi, interviene per chiarire alcuni aspetti legati alla fusione tra il Nereto e il Giulianova (con il titolo sportivo di Eccellenza trasferito nella cittadina costiera) e per stoppare sul nascere accostamenti tra sport e appalti che rappresentano “voli pindarici che non esistono”.

Laurenzi ripercorre, nel suo intervento, gli ultimi tre anni calcistici con l’arrivo a Nereto della Virtus Teramo (“che aveva nella cittadina aprutina il problema degli impianti”) e la nascita di una nuova società capace poi di riportare a Nereto una categoria di interesse.

Nel giugno  del 2018 dopo appena qualche giorno dall’elezione“, ricorda il sindaco, ” la nuova società mi chiese la disponibilità di più incontri non per illustrare il loro progetto (budget, settore giovanile, prospettive future etc.) bensì per chiedere la disponibilità dello stadio comunale. Impianto he l’amministrazione comunale ha messo sempre a disposizione con tangibili investimenti pubblici, finanche con spese di gestione e di ordinaria manutenzione a totale carico del Comune di Nereto ergo della nostra comunità”.

In questi anni sono stato continuamente “sollecitato” dall’ormai Presidente del Nereto calcio e dal suo entourage, con richieste di ricercare ed agevolare incontri con imprenditori locali al fine di supportare la società sportiva che, da subito, ha manifestato l’esigenza di trovare sul territorio nuove energie o meglio nuove risorse finanziarie con la costante “minaccia” nel caso contrario di andare via.

Sotto questo aspetto ripeto ciò che ho già comunicato lo scorso anno: conosco molto bene quali sono le funzioni e le prerogative del sindaco di certo non sono quelle di fare il questuante.

Non mi faccio triare per la giacchetta su cose che non rientrano nella sfera delle mie competenze e di quelle che riguardano l’amministrazione comunale, ma che abbracciano “dinamiche” societarie con interessi privati oltre che sportivi”.

La nuova cordata. Il sindaco tocca anche la questione della cordata locale disposta a rilevare la società e di incontri con l’oramai ex presidente Filippo Di Antonio.

 

“Su queste interlocuzioni purtroppo non posso esprimere valutazioni poiché, forse, sono stato coinvolto tardi e male questo anche per rispondere a chi sostiene che l’amministrazione comunale non si sarebbe preoccupata in nessun modo per far sì che ciò non succedesse”, aggiunge.

Aggiungo a scanso di evitare chiacchiere risibili ciò nondimeno gravi e pericolose: l’amministrazione comunale non ha “amici” imprenditori questo per scongiurare equivoci e commistioni di cose che nulla hanno a che vedere con i “movimenti” calcistici.

Per meglio chiarire: la Point Costruzioni che ha eseguito i lavori di messa in sicurezza sismica della scuola primaria si è aggiudicata la gara d’appalto in modo regolare trasparente e legittimo nel pieno rispetto della legge lavorando in modo ineccepibile efficace ed efficiente.

Pertanto non possiamo rimproverare nulla né peggio fare voli pindarici con la mente su cose che non esistono”.

Il futuro. Neanche a me ha fatto piacere questo epilogo calcistico ora però dobbiamo guardare avanti e vediamo se si potrà realizzare un nuovo progetto che riparta dai settori giovanili anche per aspetti sociali”, chiude Laurenzi.

Non è che un presidente è bravo e osannato se da una fusione ci porta la categoria ed è cattivo se da un’altra fusione cancella la storia calcistica del Nereto.

Probabilmente nel 2018 la fusione non si doveva fare senza chiarezza sul progetto e garanzie sul futuro”.

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