Gran Sasso: verso la proroga per l’apertura degli impianti

Ristori imminenti agli operatori della montagna, proroga dell’utilizzo degli impianti fino all’estate, e una mediazione con gli usi civici finalizzata alla cessione dei diritti di utilizzo dei terreni.

 

Sono stati i temi al centro del tavolo di lavoro che il consigliere regionale della Lega, Simona Cardinali, ha convocato ieri all’Emiciclo in presenza del sottosegretario alle Infrastrutture Umberto D’Annuntiis, dei sindaci di Pietracamela e Fano Adriano, Michele Petraccia e Luigi Servi, e del consigliere regionale della Lega nonché sindaco di Ovindoli Simone Angelosante.

Era mia intenzione dare una risposta alle tante preoccupazioni che affliggono gli operatori della montagna e le comunità di Pietracamela, Fano e Prati di Tivo. Da qui la necessità di un incontro istituzionale che servisse a mettere nero su bianco dei punti fermi. Innanzitutto abbiamo confermato alla presenza dei sindaci che i ristori regionali per gli operatori che hanno subìto perdite fatturato si stanno sbloccando e saranno di imminente erogazione. Questo in attesa degli altri finanziamenti statali. In secondo luogo – dichiara Cardinali – abbiamo affrontato il tema della proroga dell’apertura degli impianti e dell’utilizzo della cabinovia.

 

Abbiamo convenuto che ci sarà la concreta possibilità di lasciare aperti gli impianti in modo da poter garantire un adeguato turismo estivo e nelle more del pronunciamento degli organi competenti sul ricorso presentato al bando dal Comune di Fano Adriano e sulla richiesta di sospensiva. L’incontro è stato anche l’occasione utile per tornare sull’annosa questione della gestione separata da parte delle Asbuc grazie al prezioso contributo del consigliere Angelosante, sindaco di Ovindoli, che ha illustrato il percorso seguito dal suo Comune per risolvere la questione con gli usi civici, facendo una rescissione contrattuale con questi, in nome del bene comune.

 

Sulla scorta di quanto già fatto a Ovindoli – dichiara la Cardinale – ho preso l’impegno di studiare un riposizionamento delle azioni delle Asbuc, offrendo una mediazione che sia utile ai sindaci e alle comunità locali. “In un momento così delicato per il comparto del turismo montano, che riguarda soprattutto il versante teramano del Gran Sasso, è necessario trovare una soluzione per il futuro delle due stazioni sciistiche. Il nodo finanziario – conclude Cardinali – e con esso le altre problematiche connesse, arriva da lontano, ma confido nel buon senso di tutti circa il raggiungimento di un obiettivo comune che resta quello di una nuova centralità turistica del comprensorio”.

 

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