Gli uffici stampa non sono una spesa inutile: il caso di Martinsicuro

Martinsicuro. Gli uffici stampa non sono, e non possono essere, strumento di confronto politico.

 

E’ la posizione, chiara, del sindacato dei giornalisti abruzzesi alla luce di quello che accade in alcune realtà territoriali. L’esempio è quello, calzante, di Martinsicuro, dove è stato attivato da mesi l’ufficio stampa.

 

 

“L’esempio più recente è quello di uno dei gruppo di minoranza al Comune di Martinsicuro”, scriva il sindaco, ” che, ossessivamente, con lettere e prese di posizione sui social,  sottolinea l’inutilità della spesa per l’ufficio stampa, attaccando il lavoro di un collega.

 

Un esempio di come, facendo politica, si dimostri di avere una visione quanto meno limitata della democrazia e della buona amministrazione.

 

L’ufficio stampa non è un capriccio, ma una scelta, peraltro ampiamente prevista dalla legge, che mette a sistema l’esigenza degli amministratori di informare con quella dei cittadini di essere informati. E per farlo utilizza una “professionalità certificata”, un giornalista.

 

Considerare l’ufficio stampa una velleità, e questo valga tanto per i politici, quanto per i tecnici all’interno delle istituzioni, significa tornare ad un’informazione non professionale, magari anche ideologicamente gestita, questa sì vera e propria propaganda.

 

Perché poi l”informazione, è bene ricordarlo, non è neanche quella che passa attraverso i tanti “leoni da tastiera”,  convinti di comunicare urbi et orbi la loro personale visione di  notizie (che spesso tali non sono), senza alcun filtro professionale o verifica. Anche questa è propaganda.

 

Tutta la solidarietà del sindacato, dunque, al collega dell’ufficio stampa del Comune di Martinsicuro, sia come professionista che come persona, di fronte alle sgradevoli affermazioni dei consiglieri di opposizione.

 

Gli amministratori abruzzesi, da parte loro, sappiano che Sga ha intenzione di avviare una vera e propria campagna sul tema degli uffici stampa pubblici e privati, con un monitoraggio delle figure professionali utilizzate, in attesa che si definisca il quadro dei profili che cambierà, arrivando alla giusta regolarizzazione, i rapporti tra i giornalisti e la pubblica amministrazione”.

 

 

 

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