Il 29 maggio ricorre la Giornata nazionale del sollievo, istituita nel 2001 dal presidente del Consiglio dei ministri per promuovere e diffondere la cultura del sollievo dalla sofferenza in favore di tutti coloro che stanno ultimando il loro percorso di vita.
La Asl di Teramo organizza “La giornata del sollievo. Approfondimento sui servizi di cure palliative e di terapia del dolore nell’Asl di Teramo”.
In Italia il dolore ha ottenuto la sua dignità con la legge 38 del 2010, che garantisce l’accesso alle terapie del dolore e delle cure palliative. Nella Asl è stato attivato l’Hospice il 20 dicembre 2013. Attualmente situato in contrada Casalena con 7 posti letto, ha la mission di dare sollievo alla persona affetta da patologie croniche evolutive ad andamento irreversibile, in fase di avanzata e rapida evoluzione, per le quali ogni terapia finalizzata alla guarigione o alla stabilizzazione della patologia non è più possibile né proporzionata.
“Il modello organizzativo dell’Hospice attua modalità operative, relazionali e ambientali che rispecchiano la filosofia di cura fondata sull’ascolto e sulla comprensione dei bisogni, delle aspettative delle persone e delle loro famiglie, sulla personalizzazione degli interventi, sull’attenzione ai particolari, per cercare di creare un clima quanto più accogliente possibile e migliorare la qualità di vita. La struttura si inserisce all’interno di un percorso di presa in cura complessivo del paziente e della sua famiglia, che inizia con la segnalazione del caso da parte del medico di famiglia o dell’ospedale, e garantisce continuità assistenziale fino alla dimissione e/o al supporto al lutto”, spiega il direttore della Uoc Hospice e cure palliative, Claudio Di Bartolomeo. La stessa unità operativa assicura la palliazione anche a domicilio.
E’ attiva inoltre all’interno dell’ospedale di Teramo l’unità operativa semplice Terapia del dolore, che fa parte del Dipartimento di emergenza e urgenza. Si tratta una una Uos che svolge sia attività intraospedaliera, con consulenze in tutti i reparti e al Pronto soccorso per problematiche acute attinenti al dolore, che sui pazienti esterni. In quest’ultimo caso l’unità operativa svolge visite settimanali volte all’accesso alle terapie del dolore. Si tratta di terapie di tutti i tipi e fra queste, una delle poche in Italia, anche l’agopuntura a livello terapeutico.
“Prendere in carico il paziente”, osserva Roberto Berrettoni, responsabile della Uos Terapia del dolore, “significa capirlo, farlo parlare, capire la sua situazione socio-assistenziale. Tutto parte dall’ascolto per poi motivare chi ha dolore a combattere insieme una battaglia contro un nemico che paralizza e condiziona fortemente la vita di ognuno. Il dolore va trattato in tutte le sue forme”. Anche negli ospedali periferici si svolgono attività di terapia del dolore, per i pazienti che ne fanno richiesta.
“La sofferenza delle persone gravemente malate è un dolore totale, che implica bisogni e problematiche trasversali, dalla sfera fisica a quella psicologica, sociale e spirituale. La persona è coinvolta nella sua interezza davanti al rischio di una doppia e grave perdita. Innanzitutto quella della compagnia, perché spesso il malato viene emarginato e quindi abbandonato. Segue poi la perdita del senso: il paziente riflette sulla propria condizione, si interroga sul perchè di tanta sofferenza”, commenta il direttore generale Maurizio Di Giosia, “sollievo non significa solo affrancamento dal dolore fisico o da altri sintomi, ma significa prendersi cura della persona nella sua totalità: dal punto di vista fisico, psichico, spirituale e sociale. Per questo l’impegno della nostra azienda è a ampliare il più possibile l’accesso a queste cure, che sono una battaglia di civiltà”.
Il seminario si terrà il 6 giugno, con inizio alle 15, nel polo formativo del corso di laurea in infermieristica di contrada Casalena.