La variante Omicron, con l’aumento dei contagi e le restrizioni previste, frena l’economia nazionale e naturalmente anche quella abruzzese.
“L’aumento dei contagi da Covid-19 e le restrizioni rischiano di costare a livello nazionale, solo nel periodo delle festività invernali, oltre due miliardi di euro di minori consumi: 932 milioni delle famiglie italiane e 1,2 miliardi di euro di mancate spese dei turisti stranieri che potrebbe portare a una riduzione dello 0,5% del tasso di crescita del Pil nel quarto trimestre”, sottolinea il presidente di Confesercenti Abruzzo, Daniele Erasmi.
“Il comparto del turismo e della ristorazione, nel periodo delle festività vede, a rischio 1,1 miliardi di fatturato; -136milioni di euro la stima di perdita per le agenzie di viaggio. Omicron inciderà ovviamente anche sul cenone di Capodanno soprattutto sulla ristorazione con numerose disdette a fronte di prenotazioni che sono state comunque inferiori al periodo pre-Covid”.
I dati di Confesercenti nazionale “mostrano la riduzione complessiva dei consumi nel 2020 e 2021, anni caratterizzati dalla pandemia rispetto ai livelli pre crisi. Il dato medio è la somma della riduzione dei consumi rispetto al livello pre-crisi registrata in media da ogni famiglia nel 2020 (-2.653 euro) e nel 2021 (-1.298 euro), per un totale di -3.951 euro. A livello regionale, l’Abruzzo è una delle regioni dove il calo è stato meno significativo, ma comunque importante (-1.402 euro a famiglia), contro gli oltre 9.100 euro della Toscana. A pesare ovviamente sono stati i lockdown totali e le pesanti restrizioni applicate soprattutto nel 2020 e all’inizio del 2021, e il recupero partito in estate e in autunno non è riuscito comunque a compensare quanto perso. Pesano anche la riduzione dei redditi, l’inflazione e l’incertezza che induce le famiglie al risparmio. In queste ultime settimane, con la variante Omicron, la situazione torna a essere preoccupante”.
“È necessario – aggiunge il Presidente di Confesercenti Abruzzo Daniele Erasmi, – intervenire per accelerare il recupero, perché dai consumi interni dipende circa il 60% del nostro Pil. Una strada è quella fiscale: la riforma del fisco dovrà contribuire a liberare il più possibile le risorse delle famiglie. La variabile Omicron impone, inoltre, nuovi accorgimenti e tutele. È necessario che i provvedimenti restrittivi, pur salvaguardando la salute pubblica, siano compatibili con lo svolgimento delle attività economiche e, dove questo non fosse possibile, è necessario adottare misure di sostegno per imprese e lavoratori anche prorogando il termine degli ammortizzatori sociali di emergenza”.