Case di riposo di Civitella del Tronto e Nereto. Canzio: ecco come stanno le cose

Teramo. Una visione distorta della realtà. Roberto Canzio commissario dell’Asp1 replica alle esternazioni, recenti, del consigliere regionale Dino Pepe. In ordine anche alla situazione che riguarda le case di riposo di Nereto e di Civitella del Tronto.

“Affermazioni in cui si è avventurato nella narrazione, del tutto falsa, di un Commissario straordinario – quindi del sottoscritto – che si lamenterebbe “i un mancato pagamento del proprio onorario”. Una distorsione violenta della realtà, questa, visto che già ben prima della mia nomina ero perfettamente a conoscenza – così come tutti coloro che non siano politicamente ignoranti nel senso latino del termine – che non ci sarebbe stato alcun onorario, come lo definisce Pepe, da aspettarsi. Il consigliere forse non è abituato a scelte che nella vita non sono dettate da un’aspettativa economica e possono invece esserci ragioni differenti di carattere etico, di spirito di servizio alla comunità ma anche di sfida nel trovarsi ad affrontare situazioni delicate e complesse e in cui le difficoltà si erano stratificate nel tempo. Così come le competenze e le conoscenze del consigliere sono tante e così affinate che mi rifiuto di credere che possa sfuggirgli il distinguo netto tra un “appalto in concessione” e una “vendita” per quanto riguarda la struttura di Nereto. concessione non significa vendita .

Casa di riposo di Civitella. Necessitano poi delle puntualizzazioni del caso anche la questione del pagamento degli stipendi per quanto riguarda la Casa di riposo di Civitella “Filippo Alessandrini”, così come rappresentata mediaticamente dalla cooperativa KCS Caregiver che ne gestisce i servizi. Una vicenda che è passata attraverso tutta una serie di passaggi nei quali, puntualmente, alle disponibilità della Aspi1 di trovare una soluzione conciliativa, la KCS non solo ha risposto in maniera negativa ma non ha neppure lesinato esternazioni particolarmente gravi, non veritiere e lesive dei rapporti in essere. Per rendere il tutto chiaro ai cittadini, occorre una ricostruzione che a qualcuno potrebbe sembrare un tecnicismo noioso ma credo che la verità vada ripristinata con la forza degli atti. Dopo aver ricevuto infatti, a suo tempo, una prima diffida di pagamento dalla stessa cooperativa, la Asp1 aveva provveduto a contestare la legittimità degli atti sottoscritti ma rappresentando, in ogni caso, anche la sua disponibilità a una soluzione conciliativa.

Se non fosse bastato, e senza preavviso alcuno, veniva depositato (e quindi notificato all’Azienda) un decreto ingiuntivo puntualmente opposto dinanzi al Tribunale di Teramo. Opposizione – ed è essenziale ricordare anche questo aspetto – in virtù della quale il decreto veniva revocato con la sentenza 1217/2022 del 24 novembre scorso, con condanna al pagamento delle spese in lite da parte della KCS. Appare quindi non veritiero che la stazione appaltante, e cioè la Asp1, non si fosse preoccupata di individuare una soluzione conciliativa così come non é vero che la Cooperativa non avesse adito, senza però successo, l’autorità giudiziaria. Nell’ultimo incontro, svoltosi alla De Benedictis alla presenza del direttore della struttura, l’ennesima proposta conciliativa da parte del sottoscritto è stata bollata dal Presidente della KCS come “…semplici chiacchiere e inutile tentativo di perdere tempo”, ricordandomi che l’unico fatto concreto poteva essere rappresentato da una disponibilità, da parte del sottoscritto, “….a dare la Casa di Riposo di Civitella alla stessa KCS….”. Davanti a questa richiesta, come l’unica che la KCS accettasse, il nostro dialogo si è interrotto, per volontà del sottoscritto, e gli interlocutori sono stati metaforicamente accompagnati alla porta.

Alla luce di questo percorso, faticoso e sofferto, dopo aver ricordato che l’Asp1 durante il periodo commissariale ha raggiunto accordi transattivi sui debiti pregressi per circa otto milioni di euro con vari fornitori, che hanno prodotto un risparmio sugli interessi di circa 750.000,00 euro, si ribadisce che se la KCS non provvederà ad effettuare il pagamento degli stipendi di marzo, la strada che la Asp1 intende prendere è già tracciata, sapendo benissimo cosa fare.

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