Alba Adriatica, riduzione fascia di rispetto: il Tar accoglie il ricorso di tre chalet

Alba Adriatica. L’efficacia dei verbali di consistenza, con i quali il Comune di Alba Adriatica chiede a 71 concessionari di liberare le cosiddette fasce di rispetto per dar modo di pianificare la realizzazione del nuovo lungomare, viene sospesa.

 

E questo fino a quando il contenzioso non sarà trattato nel merito della vicenda, cosa che sarà perfezionata il prossimo 7 dicembre, così come calendarizzato dal tribunale amministrativo. E’ un passaggio comunque importante quello scritto, nei giorni scorsi, dal Tar Abruzzo che ha accolto la richiesta di tre diversi concessionari (La primula, La Risacca e Marechiaro), che avevano impugnato le note dell’ufficio demanio dell’Ente, che nelle scorse settimane, attraverso un verbale di consistenza aveva in qualche modo delimitato lo sviluppo verso ovest dell’arenile. In pratica la gestione della cosiddetta fascia di rispetto: la zona di cuscinetto tra l’arenile e la passeggiata. Una delle caratteristiche della riviera di Alba Adriatica, necessaria per disegnare il nuovo sviluppo della pista ciclabile e pedonale del lungomare Marconi.

 

E su quel verbale di consistenza, con la comunicazione di rimuovere entro 180, in virtù di una pretesa e mai formalizzata revoca parziale delle rispettive concessioni demaniali, gli spazi in questione, ne è nato un contenzioso di natura amministrativa. E tre concessionari hanno impugnato i vari provvedimenti adottati dal Comune di Alba Adriatica: dal verbale di consistenza frutto di una capillare ricognizione sul litorale, alle lettere inviate ai concessionari dall’ufficio demanio, ma anche alcuni articoli del precedente piano demaniale approvato nel 2009.

L’accoglimento della sospensiva prende forma da alcuni aspetti: dai dettami del codice della navigazione, che stabilisce che la revoca e la decadenza della concessione sono dichiarate dell’autorità che ha fatto la concessione e le comunicazioni vanno notificati in via amministrativa. Inoltre, il piano demaniale di Alba Adriatica, pur prevedendo una “fascia di rispetto della passeggiata” che non trova alcun riferimento nelle presupposte previsioni regionali – che individuano quella fascia come superficie destinata alla installazione e al mantenimento degli impianti fissi e mobili degli stabilimenti balneari -, stabilisce che: “…il Comune può in qualsiasi momento, revocare le concessioni ai sensi dell’art. 42 del C.N. e richiedere alla competente capitaneria di porto di assegnargli in concessione le predette aree per l’uso previsto dal dal piano demaniale. In tal caso il concessionario è tenuto a restituire la parte di concessione demaniale marittima richiesta alla competente capitaneria di porto.

Infine, gli ordini di rimozione impugnati presuppongono una revoca parziale dei titoli concessori, che agli atti non risultano esserci.
Da qui la decisione di sospendere l’efficacia del provvedimento e attendere l’udienza di merito prevista a fine anno.

E per l’autunno l’amministrazione comunale ha in programma di dare avvio ai lavori di riqualificazione del lungomare e questo aspetto potrebbe condizionare anche la tempistica.

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